Denuncia situazioni di degrado in città e viene querelato dall’ex Sindaco: chiesta la condanna per l’ex consigliere comunale
Il pubblico ministero ha chiesto 4 mesi come pena a carico dell’ex consigliere comunale di Latina, Salvatore Antoci, accusato di diffamazione ai danni dell’ex primo cittadino e attuale consigliere comunale di Latina Bene Comune, Damiano Coletta. Nella prossima udienza ci sarà la pronuncia della sentenza da parte del giudice monocratico del Tribunale di Latina, Pierluigi Taglienti.
In una delle scorso udienze, era stato esaminato come testimone e parte civile nel processo, l’ex primo cittadino di Latina, Damiano Coletta, difeso dall’avvocato Fabrizio Mercuri. L’ex sindaco, infatti, ha querelato l’ex consigliere comunale per un post apparso su Facebook in cui lo accomunava al cosiddetto “Sistema Latina”. Una espressione che, come ha spiegato Coletta, interrogato dal pubblico ministero, era stata coniata da lui stesso una volta insediatosi in Piazza del Popolo quando decise di annullare la gara per l’esternalizzazione del servizio rifiuti a Latina predisposta dall’ex amministrazione Di Giorgi. Dopo averlo accostato al sistema Latina, Antoci – come aveva riferito Coletta – avrebbe corretto il tiro parlando di metodo.

Un post su Facebook come se ne vedono tanti che è costato caro all’ex consigliere comunale, passato da Lbc al Gruppo Misto di Latina. Ex esponente del movimento fondato da Coletta, a luglio 2021, quando ricevette l’avviso conclusione indagini, Antoci militava nella squadra del Movimento 5 Stelle di Latina. Il post incriminato fu pubblicato sulla sua bacheca Facebook il 27 marzo 2021 per poi essere ripreso dal quotidiano “Latina Oggi”.
Il contenuto del post poneva in evidenza alcune segnalazioni che Antoci aveva fatto per questioni di manutenzione stradale, accusando l’amministrazione Coletta e la sua maggioranza di essere “diventati i nuovi difensori del Sistema Latina“.
“Il sistema Latina – spiegava Salvatore Antoci nel post riportato dallo stesso consigliere con l’avviso di conclusioni indagini firmato dal Pm Giuseppe Miliano – è fatto di sciatteria, è fatto di approssimazione, è fatto di opere pubbliche costruite appositamente male che cominciano a sgretolarsi ancor prima di essere finite, è fatto di segnaletica orizzontale che sbiadisce subito, di asfalto che si sbriciola come se fosse pasta frolla, di buche riparate oggi che si riaprono domani; il sistema Latina è fatto di barriere architettoniche appositamente prodotte a mo’ di dispetto, è fatto di dilagante illegalità diffusa, è fatto di segnaletica stradale buttata lì a casaccio; Il sistema Latina è anche, e soprattutto, un fatto culturale che premia e plaude ai comportamenti scorretti e biasima chi questi comportamenti li denuncia e li stigmatizza; Il sistema Latina lo ritroviamo in piccolo in ogni cantiere stradale, come ad esempio in quello mostrato nei tre filmati che pubblico di seguito.
Io ci ho messo la faccia, ho rischiato in prima persona (basta vedere l’atteggiamento minaccioso col quale sono stato avvicinato, e vi assicuro che altre volte ho subito degli attacchi ben più gravi e sono dovuto scappare inseguito da capicantiere armati di badili). Ho chiamato la Polizia locale, ho segnalato a mezzo mondo, compresa la Procura della Repubblica. Ma alla fine sarà stato tutto inutile; il sistema Latina sarà più forte e florido che mai e le persone oneste e per bene saranno sempre più sole, sempre più derise, sempre più denigrate. Paradossalmente le peggiori derisioni e denigrazioni sono arrivate proprio da coloro che avrebbero dovuto combattere insieme a me e che invece, con un voltafaccia clamoroso, hanno saltato lo steccato e sono diventati i nuovi difensori del Sistema Latina”.
Parole che avevano provocato la reazione di Coletta, la cui querela era stata ritenuta fondata dalla Procura che aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di Antoci. A parlare come testimoni al processo, anche l’architetto Luca Baldini, coinvolto nel processo Olimpia, finito con prescrizioni e assoluzioni perché il reato di abuso d’ufficio è stato abrogato, e l’ex consigliera comunale del PD, Nicoletta Zuliani, ora passata tra le fila della sindaca di centrodestra, Matilde Celentano, in qualità di consulente per la cultura.