Adesso i problemi per il Sindaco di Pontinia e Presidente della Provincia Carlo Medici, dopo l’affaire Sep/Mazzocchio, arrivano anche dal calcio. Il mister dell’Atletico Pontinia, che milita in Prima Categoria, ha dato le dimissioni, anticipate peraltro qualche giorno fa quando rilasciò una eloquente dichiarazione dovuta alla fruibilità dell’impianto sportivo negata o comunque centellinata alla squadra: “Quando nel calcio entra la politica è la fine“.
A scriverlo è tuttocalciopontino.com che riporta le dichiarazioni molto amare del tecnico: “Credo che non ci sia più nulla da fare. Vogliono far morire questa società. Il sindaco Carlo Medici mi ha detto che mi devo mettere d’accordo con il tecnico del Pontinia (ndr: l’altra squadra della città, il Pontina Calcio). Il delegato allo sport Franco Pedretti (ndr: in realtà Antonio Pedretti) dice cha a Pontinia esiste una sola squadra. Ma di cosa stiamo parlando? – continua l’ex mister dell’Atletico – Venerdì sera all’incontro al Comune ci hanno solo offeso, dopo cinque minuti siamo andati via da persone civili. A questo punto do le dimissioni, anche noi stiamo facendo un campionato importante e ci stiamo allenando su un campo da calciotto. I ragazzi non lì posso vedere tutti insieme all’interno dello spogliatoio, e sapete quanto sia importante stare tutti insieme dentro le quattro mura. Non me la sento di andare avanti così, domenica abbiamo la prima partita ufficiale della stagione con la Coppa Lazio. Se arrivano le sconfitte la colpa poi è solo dell’allenatore. Non ci sto. Non ci sono più le basi per andare avanti. Il sottoscritto la mattina quando si alza si guarda sempre allo specchio. Voglio vedere quando andrò in piazza quante persone abbasseranno la testa per la vergogna. È impossibile lavorare su un campo di dimensioni ridotte. Vogliono far morire l’Atletico Pontinia, ci stanno riuscendo”. Dopo lo sfogo, come riporta il portale sportivo, il tecnico Clemente Palmieri è arrivato alle lacrime.
Ma perché, come dice il tecnico, avrebbe vinto la politica e non lo sport? A cosa si riferisce? Il calcio, si sa, muove molte passioni, quello di provincia, vieppiù, mette in gioco un senso di appartenenza intimo al proprio territorio. E l’ombra del favoritismo può stagliarsi forte, anche in ragione del fatto che è la politica, talune volte, ad entrare in campo invece che un semplice pallone e 22 giocatori.
In questa vicenda minima ma tanto esemplificativa del rapporto calcio-politica, e del costume nazionale vieppiù nei piccoli centri, c’è con tutta probabilità una questione di inopportunità. Non la più grande della provincia, ci mancherebbe, ma che spiega il senso amaro delle parole di mister Palmieri. Il delegato allo sport del Sindaco, Antonio Pedretti, verso cui il tecnico dimissionario individua la maggiore responsabilità delle sue dimissioni, è stato tra i soci fondatori e, per un po’ di tempo, Presidente del Pontinia Calcio, l’altra squadra della città militante in una serie superiore all’Atletico, in Eccellenza (Girone B). L’esclusione da spazi e tempi del campo sportivo comunale, a giudicare le parole di Palmieri, sarebbe stata per lo più dovuta al fatto che il Pontinia Calcio è in una serie superiore, ragione per cui vi sarebbe stato un ridimensionamento per la gemella calcistica di Pontinia, l’Atletico, che gareggiando in una serie inferiore sarebbe passata in second’ordine nei piani della politica cittadina. In soldoni: meno ore per allenarsi, spazi ridotti, allenamenti poco qualificanti. Da qui la delusione di Palmieri: “Il delegato allo sport Antonio Pedretti dice cha a Pontinia esiste una sola squadra”.
Ad ora consigliere comunale con deleghe che contano – verde, viabilità, decoro urbano, patrimonio e, per l’appunto, sport – Pedretti è un politico di lungo corso a Pontinia. Dal 1994 in poi è stato quasi ininterrottamente Assessore tra Lavori Pubblici e Urbanistica, e pure vice sindaco, non continuativamente, tra il 2011 e il 2016. E magari è proprio da qui che si spiega la frase di Palmieri: “Quando nel calcio entra la politica è la fine“.