Con la determina del Settore Servizi al Personale pubblicata ieri sull’Albo Pretorio del Comune di Sezze, il responsabile Maurizio Marsella ha formalizzato le dimissioni volontarie di Fausto Castaldi, il custode del cimitero indagato per induzione alla prostituzione minorile e favoreggiamento della prostituzione dalla Procura di Roma.
Pochi giorni prima, Castaldi aveva presentato all’INPS la domanda di “Pensione di Anzianità/Anticipata in cumulo” per cui è conseguito il collocamento a riposo che scatterà dal primo dell’anno venturo.
L’11 luglio scattarono le prime perquisizioni disposte dalla Procura di Roma nell’ufficio e nell’abitazione di Castaldi e operate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina e dalla Stazione di Sezze.
I fatti per cui è indagato si sarebbero ripetuti, almeno dalle contestazioni degli inquirenti, nel 2015 e, pochi mesi fa, nel febbraio 2019.
L’uomo avrebbe accompagnato a Roma alcune giovanissime per farle prostituire. L’attività di meretricio si sarebbe svolta anche all’interno delle mura del cimitero, o comunque nella casa a lui assegnata come dipendente comunale e operaio custode del cimitero gestito dalla Spl Spa. Un’inchiesta che ha aperto scenari inquietanti sulla città setina dove in molti sapevano dei giri strani intorno al cimitero e al suo custode con ipotesi di festini a luci rosse e droga. Uomo dal carattere aggressivo, amico di potenti in città, Castaldi era rimasto custode nonostante la competenza del cimitero fosse passata all’azienda municipalizzata Spl (leggi qui e qui gli approfondimenti di Emanuele Coletti su Latina Tu).
Uno scandalo che tanto più è stato acuito dall’ultimo episodio che ha coinvolto un operaio di Sezze, Gianluca Pappalardo, agli arresti domiciliari per atti sessuali con una quattordicenne. Uno scenario agghiacciante e interconnesso con il caso più roboante del “cimitero a luci rosse”. Entrambe le indagini sono coordinate dalla Procura di Roma.