I cambiamenti climatici sono un tema di grande attualità, viste anche le temperature elevate di questo settembre 2019 che, da una parte, stanno rendendo la ripresa post-feriale sicuramente meno traumatica ma, dall’altra, fanno toccare con mano l’influenza delle attività antropiche sulle dinamiche globali del clima.
Oltre a parlare dell’abbattimento delle emissioni di CO2 in maniera generica, l’auspicio è che l’amministrazione comunale riesca ad agire principalmente attraverso azioni molto specifiche, le quali, inanellate una dietro l’altra, nel loro complesso contribuiscono al raggiungimento dei grandi obiettivi. Perciò: mobilità sostenibile intra ed extra-urbana, politiche di riduzione della plastica ove possibile (non è proprio una competenza locale) e, soprattutto, misure a protezione del territorio dagli eventi climatici avversi. Sempre più rapidi e impetuosi, forti venti, bombe d’acqua, mareggiate, innescano una serie di problematiche correlate che sarebbe più conveniente risolvere in via preventiva. Un esempio è la difesa della costa che, seppur affine e complementare dal fenomeno dell’erosione costiera, deve godere di un’attenzione dedicata che si ispira principalmente alle tecniche contro l’avanzamento dei deserti. Soprattutto, però, tali interventi vanno pianificati quando si presenta l’occasione in cui le somme necessarie al recupero ambientale non gravino sulle già disastrate casse dei comuni.
Quando si parla di progetti non si sa mai se quello o, piuttosto, quell’altro potevano rientrare nei parametri di finanziabilità di un fondo pubblico “X”. Ma non è questo il caso, visto che la protezione dell’anteduna e della duna da mareggiate, da acque di ruscellamento e dall’attraversamento umano sono, invece, il tema di uno dei “13 progetti per il clima” presentati dal Parco Nazionale del Circeo come ente capofila: questo progetto del rafforzamento del sistema dunale verrà attuato, sempre previa approvazione del progetto e sblocco dei fondi, sul lungomare di Sabaudia per un contributo di € 92.000.
Il 1° luglio, infatti, è partita una comunicazione dal Parco Nazionale del Circeo che vedeva tra i destinatari i Comuni che ricadono nel perimetro del Parco, Latina compresa, relativamente ai 3 milioni di euro, degli 85 totali a livello nazionale, messi a disposizione dal Ministero dell’ambiente per azioni contro i cambiamenti climatici. All’uopo, non è stato presentato alcun progetto per la tutela della duna nel tratto sinistro del lungomare di Latina che va da Capo Portiere a Rio Martino, area comunale che rientra nell’area tutelata dal Parco.
I 3 milioni a disposizione dell’Ente Parco – che diventano 5 milioni con le compartecipazione degli enti locali – sono stati redistribuiti soprattutto su una serie di progetti integrati a completamento di una rete ciclabile ramificata che coprirebbe gran parte dell’estensione del Parco, insieme ad altri piccoli progetti per prevenire gli incendi e come quello della salvaguardia delle dune, ad esempio. Latina ha presentato un progetto di mobilità sostenibile, stimolato dal Parco del Circeo, per la realizzazione di una pista ciclabile di raccordo tra Borgo Grappa e Rio Martino dove inizia la ciclabile realizzata qualche anno fa a seguito di quella che avrebbe dovuto essere la riqualificazione del porto-canale di Rio Martino. Questo l’unico progetto in cui compare il Comune di Latina, il quale coofinanzierà l’intervento con € 184.000 circa su un totale di € 350.000 circa.
Invece, per le dune del lungomare di Latina si è soprasseduto, nessun progetto è stato presentato, sebbene il sistema dunale di Latina sia compromesso quanto quello di Sabaudia. Forse il Comune di Latina non è stato incoraggiato sufficientemente ed è rimasto prigioniero di timidezze istituzionali, o forse al Comune di Latina non hanno compreso l’opportunità di realizzare un’opera necessaria e lungimirante con fondi pubblici (per la protezione della duna il Comune non avrebbe dovuto coofinanziare), o forse a Latina non si sapeva proprio che i progetti per il clima depositati dall’Ente Parco andassero al di là della mobilità sostenibile. Quindi o non sapevano o non è stato loro chiesto di proporre altri progetti al di fuori della mobilità sostenibile o, anche stavolta, qualcosa è sfuggito all’Assessore all’ambiente del capoluogo pontino. Tutte supposizioni, certo. Tuttavia nessuno ha reclamato, nessuno ha proposto, nessuno ha detto niente, ma almeno Sabaudia è riuscita a cogliere questa importante opportunità di sostenibilità ambientale.