Tragedia nel ristorante stellato “Essenza” a Terracina. Oggi è stato effettuato il sopralluogo sui luoghi del disastro
C’erano macchie di umidità sul soffitto già a maggio nel ristorante Essenza, il cui solaio è caduto lunedì sera 7 luglio, spezzando la vita della sommelier di 31 anni, Mara Severin. Un particolare che sarebbe stato riferito a sommarie informazioni da una delle persone ascoltato a sommarie informazioni dagli investigatori della Polizia di Stato. Si tratta di Giuseppe Emilio, amministratore unico della società Essenza srl, che gestisce l’attività di ristorazione. Un 50% della società, con sede in Via Bottasso, è detenuto per la maggior parte (45%) dallo chef Simone Nardoni e dalla moglie Ilari Mandatori. Il restante 50% è della Bee Group srl per un capitale sociale complessivo di 10mila euro. L’amministratore unico di Essenza è Giuseppe Emilio, assistito dall’avvocato Luca Giudetti.
Dopo la segnalazione delle macchie di umidità al proprietario delle mure, vi sarebbero stati interventi minimi. Nessuno chiaramente poteva prevedere ciò che sarebbe accaduto.
Intanto, oggi, 10 luglio, si è svolto il sopralluogo del pubblico ministero Giuseppe Miliano, insieme a due periti. Il magistrato indaga per omicidio colposo e lesioni gravissimi, reati che al momento sono a carico di ignoti. Ad essere nominato come consulente della Procura per le attività peritale è l’ingegner Claudio De Angelis che si occupò del crollo di via Vigna Jacobini a Roma, avvenuto la notte del 16 dicembre 1998. Nel disastro morirono 27 delle 38 persone residenti nello stabile.
Una tragedia che ha colpito il centro di Terracina. Il tetto del ristorante stellato “Essenza”, come noto, è crollato improvvisamente causando la morte di Mara Severin, giovane sommelier di 31 anni, residente a Sabaudia. Sono sette le persone ferite: quattro clienti (due di loro si trovavano fuori il ristorante al momento del crollo) e tre dipendenti, oltreché al decesso della giovane sommelier. Tutti i feriti sono stati dimessi, tranne una persona ancora ricoverata in ospedale. Poteva essere una strage; invece, a rimetterci, è stata la povera Mara Severin la quale ha dato anche l’allarme accorgendosi che qualcosa non andava.
Le indagini sono affidate alla Procura di Latina che ha disposto il sequestro del locale. L’ipotesi è quella di un cedimento strutturale legato ai lavori recenti compiuti a gennaio, che il ristorante aveva avuto. Secondo una testimonianza, nei giorni scorsi, si sentivano scricchiolii sul soffitto. È stata la stessa Mara Severin a capire che qualcosa non andava, tanto da invitare alcuni clienti a uscire fuori dal locale.
Una circostanza che dovrà essere verificata dalla Procura di Latina che, con il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, indaga per omicidio colposo e lesioni gravissime. Nominato il medico legale Alessandro Mariani incaricato di svolgere l’esame autoptico su Mara Severin. Ad essere nominato anche due consulenti tecnici che dovranno stabilire la correttezza dei lavori effettuati e anche la regolarità delle autorizzazioni rilasciate dal Comune di Terracina. I famigliari di Mara Severin, assistiti dagli avvocati Luigi e Gaetano Marino, nomineranno un consulente di parte.
La struttura era stata oggetto di importanti lavori di ristrutturazione nel 2020 ed aveva chiuso anche a inizio anno per un intervento di manutenzione, come ha chiarito una nota diramata questa mattina dal ristorante Essenza: “Il locale a gennaio 2025 aveva subito interventi di manutenzione dentro e fuori. Improvvisamente l’altra sera ha ceduto il soffitto di una parte del locale, la zona a sinistra del ristorante. La causa del crollo resta ancora sconosciuta ma in quel punto preciso si trovava la sommelier Mara Severin”. Inoltre, nel mese scorso, c’erano stati interventi di tamponamento per le infiltrazioni d’acqua.
Il locale di Terracina che ha subito il crollo del solaio (e non del soffitto) era stato ristrutturato completamente a gennaio scorso. Appare evidente che il solaio sia crollato per una imperizia nel corso dei lavori che hanno interessato la struttura portante della costruzione. Le domande a cui la Procura dovrà rispondere sono diverse. Erano stati regolarmente autorizzati i lavori anche per la parte strutturale? Chi è il tecnico incaricato della ristrutturazione? Ingegnere o geometra? Un geometra sarebbe stato incompetente ai lavori strutturali. Da verificare se è stata presentata una C.I.L.A. (i cui lavori non possono riguardare la struttura) o una S.C.I.A. i cui lavori strutturali devono essere progettati e diretti da un ingegnere o architetto e dichiarati al Genio Civile.
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