Questa mattina sono stati diffusi i dati dei rilevamenti sull’atmosfera effettuati tra il 6 e il 7 agosto scorsi nei pressi della discarica abusiva di Calabretto ad Itri da parte dell’Agenzia regionale per la Protezione ambientale.
Per quanto concerne i combustili organici di origine industriale quali i Policlorobifenili (PCB), in data 06/08/19 il valore rilevato è stato pari a 29,3 pg/m3, mentre il giorno successivo è stato pari a 24,6. Dati considerati assolutamente nella norma dalla stessa Agenzia.
In 3 casi su 4, ma con riferimento ad un limite stabilito su base annua, sono stati i valori di benzene a superare quelli di riferimento. Il superamento dei valori del benzene è dovuto, con molta probabilità, alla combustione dei materiali infiammabili, derivanti dai residui delle attività di costruzione e demolizione edili.
In riferimento alle notizie diffuse dall’Arpa il Comitato dei residenti in località Calabretto ha emesso il seguente comunicato:
“Prendiamo dell’atto dell’esito delle analisi dell’Arpa sul terreno da cui sono fuoriuscite delle fumarole. Tale risultato lo abbiamo appreso dalla stampa, ufficialmente non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, nonostante i nostri legali, gli avvocati Angela De Rosa e Letizia Colaguori abbiano inviato una PEC all’Arpa per conoscere le modalità con cui sono state svolte le rilevazioni.
E’ bene precisare che le analisi dell’Arpa riguardano soltanto la qualità dell’aria: ci risulta che le centraline siano state poste per 48 ore nei pressi di una abitazione privata di un residente il Sig. Capasso, a 100 metri di distanza dalle fumarole quando ancora il fumo non era forte a acre come accaduto nella seconda decade di agosto. Gli stessi tecnici dell’Arpa hanno evidenziato la necessità di usufruire di alimentazione elettrica non presente in area e di custodire le centraline in proprietà private.
Sono state sufficienti 48 ore di rilevazione a fronte a fronte di 50 giorni di fumi? Sono state usate centraline che rilevano le polveri sottili? Rimane il forte dubbio di come possano essere conciliabili 50 giorni di fumarole che nemmeno i Vigili del Fuoco riuscivano a spegnere e i malesseri riscontrati da referti medici come il quadro dei risultati dell’Arpa diffusi online.
Attendiamo i documenti ufficiali dell’Arpa e restiamo in attesa di conoscere i risultati dell’analisi del terreno, riservandoci di agire in tutte le sedi opportune per difendere la nostra salute.