Continuano senza sosta le polemiche incrociate tra i politici del territorio sulla questione dei Punti di Primo Intervento per cui, come disposto dal Decreto del Commissario ad Acta Nicola Zingaretti n.303 del 25 luglio 2019, si prevede la loro trasformazione in Punti di erogazione di assistenza primaria: di fatto la chiusura notturna dei punti di primo intervento che, negli scorsi mesi, avevano visto numerosi cittadini protestare al fine di scongiurarne il ridimensionamento da tempo ventilato.
Oggi, è la volta del sindaco di Latina Damiano Coletta (Latina Bene Comune) che risponde alla critiche da parte del senatore Nicola Calandrini rilasciate su Latina Oggi. Calandrini, in sostanza, bolla come ritardatari sulla questione sia il PD che Coletta, a differenza sua che, appena insediatosi a Palazzo Madama, ha presentato una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Sanità. Un’interrogazione parlamentare che risulta pubblicata il 28 maggio 2019 (leggi qui).
In una nota del Comune di Latina, Coletta interviene respingendo al mittente le critiche e definendo il senatore di Fratelli d’Italia come disinformato sulla questione.
“In merito alle ultime dichiarazioni del Senatore Nicola Calandrini sulla vicenda dei PPI, ci tengo a precisare che il sottoscritto, in qualità di Presidente della Conferenza locale sociale e sanitaria dei Sindaci, ha convocato periodicamente le conferenze sanitarie ristrette ai Sindaci dei Comuni interessati alla presenza del Direttore Generale della Asl Dr. Giorgio Casati, del Direttore Sanitario Aziendale Dr. Giuseppe Visconti e dei rappresentanti dell’Ordine dei Medici nelle seguenti date: 18 ottobre 2018, 25 ottobre 2018, 20 novembre 2018, 15 aprile 2019 e 22 luglio 2019.
Nel corso dell’ultima conferenza ristretta (22 luglio 2019) sono stati illustrati i report dei dati delle attività notturne dei PPI. La riunione del 28 agosto, concordata tra il sottoscritto ed il Presidente della Provincia Carlo Medici, si è tenuta in Provincia per questioni logistiche. Così come era già pianificata la convocazione per lunedì 9 settembre che farà seguito all’incontro con l’Assessore regionale Alessio D’Amato previsto per giovedì 5 settembre. Mi preme sottolineare che le riunioni delle conferenze sanitarie ristrette, tutte regolarmente verbalizzate, sono state improntate nell’ambito di un confronto democratico, dialettico e costruttivo tra le varie parti con la finalità di individuare soluzioni funzionali alla soddisfazione dei bisogni della comunità. Il mio ruolo, anche in virtù di una competenza professionale specifica, è stato e sarà quello di facilitare il perseguimento di questo obiettivo nel rispetto delle esigenze dei Sindaci del nostro territorio e delle linee guida scientifiche.
Devo purtroppo constatare che l’On. Calandrini, un Senatore della Repubblica, è poco informato su un tema così delicato e sulle attività della conferenza sanitaria dei Sindaci. Sono convinto che sia compito della politica trovare soluzioni anche attraverso convergenze e non con divisioni che possono risultare del tutto strumentali di fronte a un tema fondamentale come la salute dei cittadini”.
Il tema dei PPI, come noto, preoccupa i cittadini e infiamma il dibattito politico che, come ampiamente riportato da Latina Tu, non è proprio al massimo dei livelli. Botta e risposta, scaricabarili per lo più sterili dove ogni politico del territorio ritiene di essere dalla parte della ragione. Il punto è che l’ultimo decreto di Zingaretti, che i Dem sostengono essere necessario e “causato” dal Ministero della Sanità, pone le premesse per un ridimensionamento delle strutture sanitarie che le persone – ed è evidente dal costante e forte coinvolgimento delle manifestazioni di questi giorni e questi mesi – sentono come una preoccupazione per la vita e la sicurezza quotidiane.
È chiaro che, al netto dell’ennesimo politico come Calandrini che ritiene di essere un alfiere della lotta contro la chiusura dei PPI, la risposta del sindaco Coletta non può soddisfare (prescindendo dalle dichiarazioni del senatore di Fratelli d’Italia). Non è una sensazione ma l’ennesima conferma che il sindaco, al di là di un comunicato in cui si limita a dire di aver convocato le conferenze sanitarie, non muova passo, per alcuni determinati temi di più ampio respiro (l’autostrada a pedaggio su tutti), se non concordato con il PD zingarettiano, con cui peraltro è da tempo, e notoriamente, in ottimi rapporti – vedasi i “prestiti” dei due assessori Di Francia e Proietti. Senza considerare le prove tecniche di alleanza col PD locale ormai pubbliche ed esibite. Ma questa è un’altra storia.