DUE PIAZZE DI SPACCIO PER I DE ROSA A LATINA: GIUDICATI COL RITO ABBREVIATO

CC

Spaccio di sostanze stupefacente, ennesimo procedimento a carico della famiglia De Rosa che verrà processata in abbreviato

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha accolto la richiesta di giudicare col rito abbreviato cinque componenti della nota famiglia De Rosa di Latina, accusata anche questa volta di spaccio di sostanze stupefacenti. Sul banco degli imputati la capostipite Giulia De Rosa detta “Cipolla”, le figlie Giovina e Francesca, il figlio Christian De Rosa e la moglie Anna Bevilacqua.

Gli arresti erano scaturiti nell’ambito dei mirati servizi, preventivi e repressivi, di controllo del territorio da parte dei Carabinieri di Latina. I militari dell’Arma avevano notato un andirivieni di giovani che raggiungevano un’abitazione sita nel quartiere popolare di Latina in Via Londra e poi, immediatamente, con fare sospetto, si dileguavano per le vie adiacenti.

Pertanto, i militari avevano dei controlli specifici e dopo aver individuato con precisione l’abitazione, meta dei diversi acquirenti di sostanze stupefacenti, decidevano di effettuare una perquisizione domiciliare nonché personale agli occupanti della casa.

In particolare, al suo interno, vi erano tre giovani donne imparentate fra loro, tra cui due De Rosa (la nota famiglia legata al Clan Di Silvio)Francesca e Giovina, oltreché alla cognata Anna Bevilacqua. Una delle due sorelle aveva occultato sulla sua persona diversi involucri contenenti sostanza stupefacente per una quantità complessiva di circa 48 grammi di cocaina e 0,20 grammi di crack, nonché una busta di plastica trasparente contenente 105 euro di diverso taglio.

Durante la perquisizione domiciliare, i militari dell’Arma avevano rinvenuto 13,50 grammi di sostanza da taglio nascosta in un’intercapedine del legno di un tavolo, diverso materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione, 1,50 grammi di crack, nascosto in un bidone dell’immondizia, nonché quasi 4 mila euro suddivisi in diverse buste di plastica opportunamente occultate in diversi posti della casa.

Dopo le formalità di rito, le tre donne erano state tratte in arresto in quanto ritenute responsabili di detenzione, in concorso fra loro, ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente. La sostanza stupefacente, il materiale per il confezionamento delle dosi, nonché il denaro rinvenuto ritenuto verosimile provento dell’attività delittuosa, erano stati sottoposti a sequestro.

A marzo dell’anno successivo, il 2023, l’indagine dei Carabinieri sfociò in ulteriori arresti che coinvolsero le tre donne – Giovina e Francesca De Rosa, più la cognata Anna Bevilacqua. Ad essere arrestati anche Giulia “Cipolla” De Rosa e il figlio 30enne Cristian De Rosa, sorvegliato speciale e più coinvolto in operazioni anti-droga così come la madre.

L’attività di indagine Carabinieri si era sviluppata nei mesi di maggio e giugno 2022 e aveva consentito di rivelare l’esistenza di un’articolata rete di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina e crack, nel Comune di Latina. Nel corso delle indagini, svolte in maniera tradizionale con lunghi servizi di osservazione, attività info-investigativa e riscontri sul campo, era emerso come i De Rosa, tutti pregiudicati, si erano occupati della gestione e del traffico di sostanze stupefacenti in due piazze di spaccio della città, una in Via Londra (zona cimitero) e l’altra in via Sabaudia, vicino alla curia vescovile.

Dal via vai di persone, i Carabinieri avevano scoperto le due piazze di spaccio: tolta quella di Via Londra per via degli arresti di maggio, i De Rosa si erano spostati in Via Sabaudia.

I Carabinieri avevano fermato gli assuntori di droga che, sentiti a sommarie informazioni, avevano dichiarato di aver acquistato della sostanza stupefacente poco prima. Le dichiarazioni testimoniali avevano consentito di effettuare, nel corso delle indagini, una perquisizione all’interno della casa popolare, posta a base logistica dello spaccio, che aveva permesso di sequestrare dello stupefacente di vario tipo ed arrestare, a maggio 2022, come detto, in flagranza di reato le tre giovani donne.

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