Via libera della Regione al nuovo impianto trattamento rifiuti della Regione Lazio, un coro di no da parte delle forze d’opposizione.
Una sfilza di comunicati per dire no al nuovo impianto di rifiuti validato dalla Regione Lazio. Critiche aspre al centrodestra regionale capitanato dal Governatore del Lazio, Francesco Rocca.
Alleanza Verdi Sinistra: la destra prende voti e regala rifiuti, ma sul CSS il Commissario prenda una posizione chiara.
“Come già più volte ribadito e denunciato – spiega Alleanza Verdi Sinistra – la nostra Città è, nei fatti, considerata dalla Giunta di destra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) che governa la nostra Regione il polo dei rifiuti del Lazio. Dopo le passerelle elettorali nelle aree periferiche della Città, le promesse e le grandi dichiarazioni di intenti, infatti, candidati ed eletti, una volta ottenuti i voti, di fatto, assecondano la strategia assurda della Giunta Rocca.
A tal proposito, Alleanza Verdi Sinistra, come già denunciato il 31 gennaio di quest’anno, esprime la propria ferma contrarietà all’ok dato dall’Ente regionale alla realizzazione di un impianto per la produzione e raffinazione di CSS (combustibile solido secondario) a partire da rifiuti di scarto, provenienti da altri impianti di gestione rifiuti urbani e speciali.
Ricordiamo che, in relazione a questo impianto, il Consiglio Comunale, nel 2022, con voto unanime, espresse parere contrario.
Nel 2023, sempre con voto unanime, il Consiglio Comunale deliberò di dare mandato al Sindaco e alla Giunta a presentare ricorso, presso il TAR del Lazio, contro l’autorizzazione regionale al progetto.
A tal proposito, chiediamo al Commissario Paolo D’Attilio di dare seguito all’indirizzo di quelle votazioni e anche alle richieste di molti cittadini, esprimendo la propria chiara posizione sull’intenzione di proseguire sulla linea del ricorso al TAR contro l’autorizzazione al progetto, entro i termini di legge”.
Arriva il no deciso anche da parte delle associazioni civiche Comunicato commissario “Aprilia Libera odv”, “La Città degli Alberi” e “Movimento Legge Rifiuti Zero”.
“Abbiamo 30 giorni di tempo per tentare di difendere il nostro territorio e la nostra salute dall’ennesimo affronto. Per questa ragione chiediamo al Commissario prefettizio Paolo D’Attilio di dare seguito al ricorso al TAR, già intentato dal Comune di Aprilia nell’ottobre 2023 contro la Regione Lazio, per opporsi alla decisione di realizzare un nuovo impianto di trattamento rifiuti ad Aprilia. Portare ad oltre un milione di tonnellate, i rifiuti stoccati e transitanti da tutto il Lazio sulle nostre malconce strade comunali vuol dire condannare la nostra città a diventare la pattumiera del Lazio.
La questione ambientale ad Aprilia e il futuro sviluppo della nostra città sono temi importanti sui quali non si può non intervenire, perché riguardano un diritto inalienabile, la salute umana.
Da anni subiamo le conseguenze di incendi divampati negli impianti di deposito e stoccaggio, siti di trattamento rifiuti che accerchiano le nostre case, discariche non bonificate, cinque industrie Seveso e i dati di una indagine epidemiologica che fotografano la realtà di una città che presenta per alcune patologie tumorali, un preoccupante tasso di incidenza a livello regionale.
Se non è intenzione del Commissario, e lo comprendiamo, intervenire sulle scelte politiche – che saranno competenza della prossima amministrazione comunale, eletta alle urne, chiediamo di tenere conto della manifestazione di volontà espressa dai consigli comunali che, da almeno dodici anni a questa parte, hanno votato all’unanimità delibere che testimoniano una determinazione, trasversale politicamente, nella difesa del territorio.
Chiediamo, pertanto, al Commissario di accogliere le istanze dei cittadini, preoccupati per gli eventuali danni alla salute, e di intervenire a tutela della salute pubblica”.
Secca la contrarietà anche da parte del Movimento Cinque Stelle di Aprilia.
“Ancora una volta la nostra Città è divenuta bersaglio di una strategia ben precisa da parte della Giunta di destra che governa la nostra Regione; già, proprio da parte di quella filiera di governo, che avrebbe dovuto portare chissà quali vantaggi alla nostra città, tanto decantata dalla precedente amministrazione comunale, targata Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, liquefattasi, dopo appena un anno, con l’arresto del sindaco.
Come rappresentanti locali, di una forza politica di opposizione nel Consiglio Regionale del Lazio, esprimiamo la nostra ferma contrarietà all’autorizzazione (pronuncia di VIA) concessa dall’Ente regionale alla Società MTS per la realizzazione di un impianto per la produzione e raffinazione di CSS (combustibile solido secondario) a partire da rifiuti di scarto, provenienti da altri impianti di gestione rifiuti urbani e speciali.
Questo impianto, che potrà trattare fino a 495.000 tonnellate all’anno, si va ad affiancare a quello limitrofo della Rida Ambiente di via Valcamonica, che già è autorizzato a trattarne più di 400.000.
È necessario rammentare che il nostro territorio ha già pagato un prezzo molto alto in termini ambientali relativamente all’abbandono e all’interramento di rifiuti (non è questa l’attività che svolgerà la MTS) con la presenza di diverse discariche che da anni attendono finanziamenti per le bonifiche e, quando questi arrivano (14 milioni di € di fondi PNRR per la bonifica del sito di S. Apollonia), sembra che l’attività regionale finalizzata a tale scopo stenti a partire.
In merito all’impianto autorizzato dalla Regione Lazio alla MTS, il Consiglio Comunale, già in fase di presentazione del progetto, nel 2022, con voto unanime, espresse parere contrario basandosi su diverse premesse e considerazioni, tra le quali ricordiamo:
· L’attività proposta è classificabile come industria insalubre di prima classe, ai sensi del D.M. 5 settembre 1994, lettera b), n. 100 “Rifiuti solidi e liquami – depositi ed impianti di depurazione, trattamento”;
· Il sito di progetto si estende per una superficie di circa 20.000 mq e ricade in zona E – Agricola di v PRG;
· L’esercizio del nuovo impianto comporterebbe un incremento di traffico veicolare significativo, quantificabile in circa 150 transiti (entrate + uscite) di mezzi d’opera su viabilità locale, utilizzata dai residenti dei nuclei urbani e dai mezzi d’opera afferenti il TMB, con un incremento degli impatti con carattere cumulativo su inquinamento di suolo, acqua, aria, acustica;
· La Regione Lazio, relativamente ai TM e TMB, presenta una capacità impiantistica autorizzata pari a 3.085.434 tonnellate/anno, a fronte di una produzione totale, relativa al 2020, di 2.815.267,73 tonnellate di RU (dati ISPRA);
· Sul territorio di Aprilia sono attualmente presenti ed in esercizio impianti di trattamento rifiuti autorizzati a trattare i seguenti quantitativi: 409.200 t/anno di residuo indifferenziato (TMB) che rappresentano il 100% di quanto autorizzato nell’ATO Latina ed il 22% di quanto autorizzato nell’intera Regione; 170.000 t/anno frazioni organiche (Compostaggio/Digestione anaerobica) che rappresentano il 77% di quanto autorizzato nell’ATO Latina ed il 39% di quanto autorizzato nell’intera Regione;
· Il lotto di progetto dista meno di 400 m dai limiti del Nucleo Sacida e meno di 100 m dal limite settentrionale del Nucleo Cinque Archi, definiti dalla Variante Speciale per il Recupero dei Nuclei Abusivi di cui alla D.G.R. 622/2012;
e sulla presa d’atto dei risultati dello Studio Epidemiologico commissionato dal Comune di Aprilia (DCC 108 del 15/10/2013), realizzato dalla USL Latina in collaborazione con il Dipartimento Epidemiologia Regione Lazio ISS, che riportava conclusioni preoccupanti riassumibili in una maggiore incidenza di diverse patologie oncologiche rispetto alla media regionale.
Nel 2023, il Consiglio Comunale, ha deliberato sempre all’unanimità
· Di dare mandato al Sindaco e alla Giunta a porre in essere ogni azione volta a scongiurare l’attuazione del progetto in oggetto;
· Di presentare ricorso, presso il Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio contro l’autorizzazione regionale al progetto.
A tal proposito, riteniamo cruciale il ruolo del Commissario Paolo D’Attilio e degli uffici del settore Ambiente del Comune di Aprilia per la tutela dei cittadini, soprattutto considerando le possibili ripercussioni dal punto di vista ambientale.
Chiediamo pertanto, al Commissario, di dare seguito alla volontà della cittadinanza espressa attraverso le delibere unanimi del Consiglio Comunale, e non solo, e di proseguire, entro i termini di legge, sulla linea già tracciata del ricorso al TAR contro l’autorizzazione al progetto, presentato dalla Società MTS”.
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