CONTROVERSIA ESPROPRI A SPERLONGA, PD: “LE VERITÀ NASCOSTE DAL SINDACO CUSANI”

Sperlonga
Sperlonga

“Il Consiglio comunale di Sperlonga dello scorso primo febbraio 2025 è stato la rappresentazione plastica di come sia possibile alterare la realtà dei fatti non dicendo la verità fino in fondo o modificandola in alcune parti. Nell’abituale silenzio tombale dei consiglieri di maggioranza e nella ormai recidiva assenza dei quattro consiglieri di minoranza, il sindaco Cusani ha potuto sciorinare in lungo e in largo le sue fantasiose narrazioni. Ci riferiamo, in particolare, al punto all’ordine del giorno riguardante la richiesta da parte del Comune di un prestito di oltre 3 milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti. Il prestito è stato chiesto per poter far fronte al risarcimento dei danni causati ai legittimi proprietari di terreni occupati dal Comune stesso in maniera usurpativa, così come stabilito dalle sentenze dei giudici della Corte di Appello di Roma. Certo, l’età passa per tutti ma le inesattezze e i buchi di memoria mostrati dal Sindaco sono stati molti e gravi. Proviamo a riassumerne qualcuno.

1) Innanzitutto la versione dei fatti raccontata dal Sindaco è risultata essere sensibilmente diversa dalla verità giudiziaria. Quest’ultima può essere così riassunta: il Comune di Sperlonga e la Cooperativa costruttrice Edilcoop Sudpontino sono stati condannati in solido a pagare i danni causati dall’occupazione illegittima dei terreni dei Signori Cardi e D’Ettorre, quale conseguenza della loro condotta illecita nella conduzione della procedura espropriativa dei terreni utilizzati per finalità di edilizia residenziale pubblica. Non si trattò, quindi di un normale e regolare iter espropriativo, come ha lasciato intendere il Sindaco.

Leggi anche:
QUASI 1 MILIONE DI RISARCIMENTO PER I TERRENI A SPERLONGA, MA IL COMUNE SI RIVALE SUI CITTADINI. LA DENUNCIA DEL PD

2) Il Sindaco ha omesso di dire che dei circa 18.000 mq occupati illegittimamente solo 9.260 mq sono andati a costituire l’area di sedime e di pertinenze degli alloggi costruiti. I restanti 7.911 mq sono sempre rimasti nella piena disponibilità del Comune che, infatti, li ha destinati a strade pubbliche e verde pubblico. Anzi, durante gli anni di amministrazioni a guida dell’attuale maggioranza, la maggior parte di tale restante area è stata concessa in gestione a privati per attività commerciale (realizzando anche un fabbricato ad uso bar/pizzeria), mentre una ulteriore parte è stata concessa – per anni e fino a poco tempo fa – come cantiere edile di una proprietà privata. Naturalmente si tratta di aree per le quali il Comune ha sempre percepito un canone di locazione.

3) Il maldestro tentativo del Sindaco di coprire le responsabilità del Comune con la motivazione che la Cooperativa costruttrice era stata delegata all’esecuzione delle procedure espropriative risulta essere una pietosa foglia di fico in quanto il Comune aveva comunque il dovere di vigilare sulla correttezza dell’iter espropriativo. C’è da considerare, inoltre, che le varie amministrazioni guidate direttamente dal Sindaco Cusani o indirettamente da persone di sua fiducia governano ininterrottamente il paese dal 1996 e quindi avrebbero avuto tutto il tempo per porre rimedio agli errori commessi. Esse, invece, sono state parte attiva nelle vicende del contenzioso insorto con i proprietari. Dunque eviti il Sindaco Cusani di recitare la parte di chi casca dal pero lasciando intendere di essere venuto a conoscenza della situazione solo recentemente.

4) Altro momento di amnesia del Sindaco è stato quello in cui ha omesso di dire che fine hanno fatto le somme che la Cooperativa costruttrice ha versato nei lontani anni 80 nelle casse del Comune per indennità di espropriazione non accettate dai proprietari dei terreni. Il Comune avrebbe dovuto depositare taliu somme (così come prevede la Legge) presso la Cassa Depositi e Prestiti a favore dei proprietari delle aree e per gli oneri di affrancazione del diritto di uso civico (che sarebbero dovute essere restituite alla Cooperativa costruttrice Edilcoop Sudpontino e quindi agli assegnatari degli alloggi).

5) Non abbiamo sufficienti elementi per stabilire se si sia trattato dell’ennesima amnesia o se il Sindaco consideri carta straccia le sentenze dei tribunali, fatto sta che l’amministrazione da lui guidata non ha tenuto in alcun conto che la Corte di Appello di Roma, con la sentenza a favore dei Signori D’Ettore ha chiaramente ribadito che la somma stabilita quale danno, in conseguenza di atto illecito da parte del Comune e della Cooperativa costruttrice, non può essere riversata sugli attuali concessionari del diritto di superfice (giusta Cassazione civile con sentenza del 2016 n. 9024). Anzi, imperterrita, l’Amministrazione Cusani ha fatto l’esatto contrario di quanto stabilito dalla suddetta sentenza, continuando, a spendere soldi pubblici per un insensato, ingiustificato e incomprensibile accanimento nei confronti degli attuali concessionari del diritto di superfice.

6) L’abito immacolato con il quale il Sindaco ha tentato di vestire l’azione della sua amministrazione porta, in realtà, un ultima indelebile macchia di cui, naturalmente, Cusani si è ben guardato di parlare. Ed è questa: se la sua amministrazione non si fosse accanita nella velleitaria ricerca di un capro espiatorio, se non si fosse intestardita nel tentativo illegittimo di scaricare sugli incolpevoli concessionari del diritto di superfice l’enorme costo del risarcimento ai proprietari dei terreni, se l’Amministrazione si fosse invece attivata con l’urgenza che la questione richiedeva e avesse soddisfatto i proprietari in un tempo congruo, gli interessi e la rivalutazione maturati non sarebbero lievitati a dismisura e oggi non ci troveremmo ad affrontare le conseguenze di un debito milionario.

Due considerazioni finali. C’è da chiedersi se la Cassa Depositi e Prestiti potrà mai concedere un prestito di oltre 3 milioni di euro ad un Comune come quello di Sperlonga già dichiarato dalla Corte dei Conti in pre-dissesto finanziario. Comunque vadano le cose, la somma di quasi tre milioni e mezzo di euro che il Comune dovrà pagare come risarcimento del danno causato finirà per pesare inesorabilmente sulle tasche dei cittadini di Sperlonga”.

Così, in una nota, il Partito Democratico di Sperlonga.

Articolo precedente

RIFUGIO “TOZZE”, FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA PER LA CONCESSIONE IN COMODATO D’USO

Articolo successivo

ABUSATA A CAMPO BOARIO, PER LA PROCURA LA RAGAZZINA COSTRETTA A VIVERE IN CASA DI SILVIO-DE ROSA

Ultime da Politica