Un mazzo di rose sull’auto della consigliera comunale ed ed ex Sindaco di Formia, Paola Villa: a indagini in corso, i tentativi di minimizzare la vicenda
Da simbolo inquietante a scusa per buttarla in burletta. È quello che sta avvenendo a Formia dopo che la scorsa settimana è stato trovato sul parabrezza dell’auto dell’attuale consigliera comunale d’opposizione, nonché ex Sindaca, Paola Villa, un mazzo di rose bianche e rosse.
A giudicare dalla reazione dei Carabinieri della Compagnia di Formia non c’è proprio nulla da sottovalutare, tanto che, una volta avvertiti dell’episodio, i militari dell’Arma si sono recati sul posto. A giungere in via della Conca anche il maggiore Quintino Russo, Comandante della Compagnia, insieme a militari del reparto della Scientifica che hanno prelevato il mazzo di rose per poi analizzarlo.
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La consigliera comunale è stata interrogata dai Carabinieri più volte. Al vaglio delle forze dell’ordine anche le immagini della video-sorveglianza della strada dove era parcheggiata la Panda oltreché alle vie che si trovano nei paraggi. Insomma, un lavoro alacre e per nulla concluso, intervallato, però, da interventi della politica piuttosto a gamba tesa.
Ad esempio, il partito locale di Fratelli d’Italia di Formia, con una nota firmata genericamente, che parla di un gesto d’amore di un adolescente, adombrando anche il calunniante sospetto che, a mettersi i fiori sul parabrezza della sua auto, sia stata la stessa ex sindaca di Formia, Paola Villa. Successivamente, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Enrico “Fratone” Tiero, che rilascia un comunicato che parla di “allarmismo” e che si avventura in altre ipotesi investigative, senza specificare alcunché. Nel mezzo l’imprenditore di Formia, Roberto Sorrenti, che da tempo ha in antipatia la consigliera comunale Paola Villa per le critiche alla gestione delle sue attività. Anche Sorrenti, vicino al Presidente del Consiglio Comunale di Formia, Pasquale Cardillo Cupo (il quale in realtà si è mostrato più attento nel suo intervento pubblico in merito alla questione), parla della tesi della ragazzina innamorata che lascia le rose al suo amore, tra spazzini romantici e fiori simbolo di passione.
Una tesi di cui Sorrenti sembra convinto, nonostante non si capisca molto bene cosa e perché interessi all’imprenditore tale vicenda? Villa aveva parlato della rissa di Capodanno all’hotel Bajamar, senza peraltro addossare alcuna colpa nei suoi confronti. Forse, questo è il motivo per cui Sorrenti pubblica un video sui social. Ad ogni modo l’imprenditore sente il bisogno di intervenire, sempre sul filo della delegittimazione dell’esponente politica, un tempo Sindaca della città.
Deligittimazione andata in onda anche ieri, 27 gennaio, dalla web tv locale “Formia Tv”, in cui Sorrenti ha ribadito che non si tratta di atto intimidatorio, redarguendo chi parla di Formia come di una città infiltrata dal malaffare. Infine, sulla stessa web tv, si sfodera il supposto “colpo di scena”. Secondo Sorrenti e il conduttore, Giuseppe Maiolo, le rose sono della sorella di una collaboratrice di Sorrenti stesso che le ha ricevuto da un ammiratore. La ragazzina, per vergogna, li avrebbe lasciati nell’androne del condominio che si trova alla fine di Via della Conca. Una pista che sarebbe avvalorata dal fatto che i carabinieri si sarebbero recati a casa della minorenne per interrogarla. Il condizionale è d’obbligo.
Il mazzo di rose sarebbe stato comprato da un gruppo di ragazzi, tutti invaghiti dall’adolescente. Ma come è arrivato il mazzo di rose al parabrezza dell’auto di Paola Villa? La risposta del duo Sorrenti-Maiolo è illuminante (si fa per dire): “Dobbiamo attendere le indagini”. E poi, confusamente, spiegano che, forse, è stato un ammiratore di Paola Villa che ha raccolto le rose e le ha poste sul parabrezza.
Al di là dei video, spunta anche un articolo sul sito “Gaeta.it”, in cui si dà per morto il marito di Paola Villa, sostenendo che le rose fossero per le condoglianze alla ex sindaca. Peccato che l’esponente politica non è sposata e che l’articolo (vedilo a questo link) è evidentemente una patacca, piuttosto destabilizzante, macabro e inquietante.
Nel silenzio assordante di un sindaco, Gianluca Taddeo, che non ha detto una parola sull’episodio, il mazzo di rose è diventato un pretesto utilizzato dai detrattori di Paola Villa per attaccarla ferocemente. Una ferocia demenziale.