SATNAM SINGH, SFRUTTAVANO I LAVORATORI: NUOVO ARRESTO PER ANTONELLO LOVATO E IL PADRE RENZO

Latina, i Carabinieri eseguono una misura cautelare personale per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro

Nella mattinata odierna, 23 gennaio, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Marina Marra, nel capoluogo pontino e presso la Casa Circondariale di Frosinone, i militari della Compagnia Carabinieri di Latina, in collaborazione con personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri del capoluogo pontino, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con cui è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti Antonello Lovato, legale rappresentante dell’azienda per cui lavorava la vittima Satman Singh, e il padre di questi, Renzo Lovato, amministratore di fatto della ditta individuale, ritenuti, in concorso tra loro, presunti responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravata, per avere utilizzato manodopera costituita da 7 braccianti agricoli in condizioni di irregolarità sul territorio nazionale, ossia privi di permesso di soggiorno, tra cui il predetto Satnam Singh, a condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno.

L’attività investigativa, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Latina, in collaborazione con i militari del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri, a partire dal 17 giugno 2024, giorno del grave infortunio occorso a Satnam Singh, poi deceduto, coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina, anche mediante un’accurata analisi delle utenze telefoniche e dei social in uso ai lavoratori irregolari trovati sui campi al momento del predetto infortunio, nonché grazie al contributo dichiarativo offerto da quattro lavoratori irregolari, che su richiesta del Comando Compagnia Carabinieri di Latina, hanno ottenuto il permesso di soggiorno per “casi speciali”, ha consentito di delineare il grave quadro indiziario nei confronti degli indagati.

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Le indagini hanno permesso di circostanziare le condizioni di sfruttamento e la volontà degli indagati di approfittare dello stato di bisogno dei lavoratori irregolari attraverso la corresponsione di retribuzioni difformi dai contratti collettivi nazionali; la violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, ai periodi di riposo e al riposo settimanale; la violazione delle norme in materia di sicurezza.

Analogamente, è stato possibile delineare le aggravanti del reato contestato, avendo gli indagati impiegato, da agosto 2022 a giugno 2024, più di 3 lavoratori irregolari, esponendoli a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro, nella fattispecie impiegando i lavoratori a mansioni improprie mediante l’utilizzo di attrezzatura artigianale e pericolosa.

Si tratta, per Antonello Lovato, della seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, dopo quella della scorsa estate. Lovato, infatti, è tuttora detenuto in carcere per via dell’ordinanza di custodia cautelare redatta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina. Dapprincipio nel carcere di Latina dove era guardato a vista dagli agenti di polizia penitenziaria in ragione di possibili tentativi di vendetta da parte di appartenenti alla comunità indiana ristretti in carcere, Lovato, anche nel carcere di Frosinone, dove si trova recluso, è in regime di sorveglianza a vista. Nessuno, infatti, nel carcere ciociaro, ha ritenuto che il detenuto possa essere fuori da qualche rischio. 

Il processo, con giudizio immediato, per la morte di Satnam, dove è imputato per omicidio doloso, prenderà avvio davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina (compresa la giuria popolare), presieduta dal giudice Gian Luca Soana, il prossimo 1 aprile. Una data che potrebbe essere solo indicativa in quanto da oggi, giorno di notifica, gli avvocati difensori di Lovato – Mario Antinucci, Stefano Perotti e Valerio Righi – stanno valutando se chiedere un rito alternativo, ossia un abbreviato previsto dalla legge, con la riduzione di un terzo della pena eventualmente inflitta. A quel punto il procedimento si svolgerà davanti a un giudice per l’udienza preliminare, sempre presso il Tribunale di Latina.

Nel medesimo contesto degli arresti odierni, invece, l’Autorità Giudiziaria ha disposto anche il controllo giudiziale dell’azienda a vario titolo riconducibile ai due indagati, nominando un amministratore giudiziario nei cui confronti si è proceduto alla notifica del predetto provvedimento.

Proprio nei giorni scorsi, considerata la rilevanza del fenomeno del cosiddetto caporalato”, sotto l’egida del Procuratore della Repubblica, Giuseppe de Falco, è stato compiuto un importante passo per ottimizzare la strategia degli interventi nel delicato settore, mediante la sottoscrizione del protocollo d’intesa, avvenuta presso la Procura della Repubblica di Latina.

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