“Nei giorni scorsi mi sono recato a fare un sopralluogo in via Chienti, nel tratto compreso tra l’incrocio con via Saliniello e il ponticello sul Fosso delle Cannucce, dove già tempo fa avevo segnalato sia la presenza di cataste di rifiuti abbandonati che ciò che rimaneva di un’auto cannibalizzata di alcuni parti e priva delle targhe; il tutto poi rimosso probabilmente proprio a seguito di quella segnalazione.
La situazione che si è presentata ai miei occhi è stata di gran lungo peggiore di quella della volta precedente.
C’erano copiosi cumuli di rifiuti di ogni genere, dai materassi alla guina isolante, dagli indumenti alle vernici e il tutto, quasi a spregio, proprio sotto il cartello che segnala il divieto di abbandono di rifiuti in quell’area, con l’indicazione che questa è videocontrollata 0-24, che la registrazione è effettuata dal Corpo della Polizia Locale e che i trasgressori saranno puniti a norma di legge.
Tra i rifiuti, presenti anche sulle sponde del fosso e nell’acqua che vi scorre all’interno, vi erano anche dei pezzi di telai di autovetture tagliati.
Scriverò al Commissario straordinario, dott. D’Attilio, per renderlo edotto che l’abbandono di rifiuti in quell’area va avanti dal 2008, come dimostrato dalle immagini di Google Street View, e per fare appello alla sua già dimostrata sensibilità verso l’ambiente, affinché attivi le azioni di bonifica dell’area (non basta semplicemente raccogliere i rifiuti con il ragno, ma vanno tolti anche dalle sponde del fosso, nell’acqua e dall’interno dei rovi che ormai li hanno avviluppati), attivi i controlli previsti dal cartello, che se ci sono stati non hanno sortito l’effetto sperato, valuti se intensificare i passaggi della Polizia Locale, magari anche con l’utilizzo di un drone, se necessario, valuti se recintare l’area, per renderla inaccessibile a chi volesse continuare con quell’inquinante malcostume che è l’abbandono dei rifiuti, e se riattivare il servizio volontario degli ispettori ambientali, cancellato dall’allora sindaco Terra, a capo di un’amministrazione, probabilmente disaffezionata al territorio, che malgrado i tanti anni in cui lo ha gestito, non è mai stata in grado di mettere in campo idee concrete alla risoluzione di questo annoso problema”.
Così, in una nota, l’attivista 5Stelle di Aprilia, Andrea Ragusa.