ASCARIS, IMMIGRATI E MERCIMONIO DI PERMESSI DI SOGGIORNO: TUTTI ASSOLTI

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Operazione Ascaris a Latina, si conclude il processo sul mercimonio dei documenti per ottenere il permesso o rinnovo di soggiorno in Italia

Il secondo collegio del Tribunale di Latina, composto dai giudici Nadile-Villani-Romano, ha assolto i tre imputati Danilo Nigro e gli indiani Nanda Devender Singh e Singh Gurpreet alias “Goppi”. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Cardillo Cupo, Vasaturo e Paletta, aveva chiesto l’assoluzione dopo la corposa requisitoria della pubblica accusa. Il pubblico ministero Giorgia Orlando aveva chiesto l’assoluzione per “Goppi”, ma 8 anni di reclusione per Danilo Nigro e 3 anni e 6 mesi per Devender Singh.

A gennaio 2022, l’allora giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, aveva condannato due degli imputati tra coloro coinvolti nell’operazione partita da accertamenti della Polizia Locale per poi essere proseguita dalla Digos di Latina con il coordinamento della Procura di Latina. Si tratta del pakistano 36enne residente ad Anzio, Afzal Muhammad e, per l’appunto, dell’indiano 44enne Kumar Munish, considerato il dominus/mediatore a cui si rivolgevano gli immigrati, residente a Latina. I due sono stati giudicati separatamente dagli altri imputati perché hanno scelto il rito abbreviato.

Ad essere coinvolti nell’operazione Ascaris, con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare a giugno 2020, firmata dal Gip Mario La Rosa, Danilo Nigrodipendente della Prefettura di Latina, che pur non lavorando più allo Sportello unico dell’Immigrazione sarebbe riuscito, secondo l’accusa, a dare dritte preziose utili agli sfruttatori e Nanda Devender Singh, molto presente nelle attività sindacarli, ex delegato Flai (Federazione Lavoratori Agro Industria) Cgil di Latina, il quale, nel 2016, come riportano le cronache dell’epoca, si batteva contro lo sfruttamento dei braccianti sikh. In tutto gli indagati sono stati 18.

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Il Pubblico Ministero Daria Monsurrò, ricostruendo tutta la vicenda, aveva chiesto per Muhamad e Munish pene più alte rispetto a quello poi effettivamente comminate dal Gup Castriota. Alla fine Afzal Muhammad ha patteggiato a 3 anni mentre Kumar Munish è stato condannato a 2 anni.

Secondo l’accusa, in un’ottantina di casi, gli imputati si sarebbero fatti dare denaro dagli immigrati promettendo di facilitare le pratiche per l’ottenimento del permesso o rinnovo di soggiorno. Il prezzo per documenti, poi risultati falsi, era di 500 euro e anche più, dipendeva dal grado di consapevolezza dell’immigrato che si rivolgeva agli sfruttatori (i più sprovveduti pagavano di più): si trattava di Cud per dimostrare di avere un reddito, cessioni di fabbricati fittizi, finti contratti di lavoro ecc. Insomma, qualsiasi cosa che potesse servire all’immigrato per rimanere in Italia.

Nell’ordinanza era descritto come i tre indiani “versavano a Danilo Nigro, pubblico ufficiale impiegato presso la Prefettura di Latina, somme variabili tra il 50 e i 2.000 euro, affinché questi fornisse loro informazioni riservate circa lo stato delle pratiche di soggiorno di cittadini stranieri in trattazione presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Latina, ovvero indicazioni su come aggirare problematiche tecniche insorte nella gestione delle stesse o ne accelerasse il perfezionamento”.

Una visione che, invece, è caduta, dal momento che il Tribunale ha assolto Nigro, nonostante una richiesta di condanna pesante.

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