TRAFFICO DI DROGA TRA FONDI E LENOLA, L’ALBANESE IN SILENZIO DAL GIP

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Era stato arrestato lo scorso agosto nell’ambito dell’operazione che aveva portato al fermo degli attentatori del sindaco di Lenola, Fernando Magnafico

È stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, il 36enne albanese Riza Muco, narcotrafficante di stanza a Roma (secondo gli inquirenti capace di commerciare chili e chili di droga al mese) e che sarebbe stato in affari con Vincenzo Zizzo e Pasquale Spirito, i quali avrebbero avuto questo canale di approvvigionamento della droga, ben distinto da quello del gruppo di Alessio Ferri e Andrea Pannone, i due uomini arrestati lo scorso aprile e considerati dai Carabinieri “leader” del sodalizio egemone per il traffico di sostanze stupefacente a Fondi e zone limitrofe; distinto anche da quello del gruppo di Fondi considerato egemone e retto da Massimiliano Del Vecchio e Johnny Lauretti.

Il nome di Riza Muco è emerso nell’operazione dei Carabinieri che ad agosto ha portato all’arresto di Zizzo e Spirito. In particolar modo, Zizzo viene considerato dalla Procura di Latina come il mandante dell’attentato incendiario all’auto del sindaco di Lenola, Fernando Magnafico. Zizzo è finito in carcere, mentre per Spirito l’allora Gip di Latina, Giuseppe Molfese, ha ritenuto opportuni gli arresti domiciliari. I due soggetti sono accusati di detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti (hashish e cocaina), estorsione (quali forme di recupero credito connesse alle cessioni di narcotico), detenzione e porto illegale di armi.

Nel corso delle investigazioni è stato identificato il canale di rifornimento della droga, ossia quello legato all’albanese Riza Muco. Sono stati sequestrati complessivamente 335 grammi di sostanze stupefacenti, arrestate 4 persone per detenzione ai fini di spaccio, e denunciate, in stato di libertà, altre due.

Muco doveva rispondere del traffico di droga e assistito dall’avvocato Fabio Bucci, nella giornata di ieri, 17 dicembre, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’albanese è stato interrogato in video collegamento da Bolzano dove è attualmente agli arresti domiciliari.

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