ESTORSIONE AL NEGOZIO DI PESCA: A GIUDIZIO I FRATELLI ZUPPARDO E IL MILITARE ACCUSATO DI AVER OMESSO LA DENUNCIA

Maurizio Zuppardo
Maurizio Zuppardo

Una estorsione diventa un caso giudiziario che coinvolte un militare dell’Arma dei Carabinieri di Latina

Un caso controverso che è sfociato oggi, 13 dicembre, in un rinvio a giudizio, deciso dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, per due personaggi noti delle cronache giudiziarie insieme alla presenza che non ti aspetti: l’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Borgo Sabotino.

I fatti avvenuti a giugno 2019 vedono per protagonisti i due fratelli Zuppardo, Marco (55anni) e Maurizio (48 anni). Quest’ultimo, Maurizio Zuppardo, è il discusso e discutibile ormai ex collaboratore di giustizia, sconfessato dalla stessa Direzione Distrettuale Antimafia di Roma per “mendacio” e comportamenti inopportuni. Contro la decisione del Ministero dell’Interno che gli ha tolto la protezione di Stato, Zuppardo ha fatto ricorso, tanto che tuttora risiede in una località protetta in attesa del giudizio.

A giugno 2019, Maurizio Zuppardo era ancora il pregiudicato inserito negli ambienti della mala, seppure mal visto, e si sarebbe “pentito” pochi mesi dopo, a novembre dello stesso anno. Insieme al fratello Marco (anche lui pregiudicato e noto alle cronache), secondo una indagine condotto dal Procuratore Capo di Latina, Giuseppe De Falco, avrebbe estorto con la forza 100 euro a un commerciante di Borgo Sabotino.

Maurizio Zuppardo sarebbe entrato nell’attività commerciale di articoli per pesca sportiva e, dopo una colluttazione avvenuta con il titolare, lo avrebbe minacciato di morte, brandendo un coltello a serramanico di 20 centimetri. Insieme a lui, c’era anche il fratello Marco Zuppardo, la cui presenza sarebbe servita per intimidire la vittima. I due fratelli avrebbero voluto dal titolare 100 euro. Ad essere minacciato da Maurizio Zuppardo, inoltre, anche un altro uomo che era sopraggiunto nell’attività commerciale di Borgo Sabotino: anche lui sarebbe stato minacciato di morte e costretto a consegnare i 100 euro richiesti.

In una storia che sembra confinata in uno spaccato di periferia violenta, entra anche l’ex comandante dei carabinieri di Borgo Sabotino il quale è accusato dalla Procura di non aver agito, pur sapendo dell’avvenuta estorsione messa in atto dai due fratelli Zuppardo.

Il carabiniere è accusato di omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale perché non avrebbe denunciato i due soggetti per estorsione, pur essendone venuto a conoscenza.

Sul punto la difesa del Carabiniere, rappresentata dall’avvocato Alessandro Mariani, ha obiettato che l’ex comandante non era presente subito dopo l’estorsione, ma che, su chiamata al 112, vennero due militari della sezione radiomobile di Latina i quali presero atto di quanto avvenuto, senza che il titolare del negozio sporgesse denuncia.

In una fase successiva, il secondo uomo aggredito avrebbe telefonato all’ex comandante di Borgo Sabotino il quale avrebbe invitato a denunciare gli Zuppardo. Il militare si sarebbe presentato sul posto anche dopo l’intervento dei primi due Carabinieri intervenuti che, però, non avrebbero annotato la presenza dell’indagato. Una versione contrapposta a quella della Squadra Mobile della Questura di Roma, alla quale il secondo uomo aggredito avrebbe riferito che l’ex comandante era stato avvertito dell’accaduto. Per dimostrarlo, l’uomo avrebbe esibito sulla rubrica del cellulare il numero del carabiniere.

Fatto sta che, oggi, 13 dicembre, su richiesta del pubblico ministero Antonio Sgarrella, il Gup Cortegiano ha rinviato a giudizio sia i fratelli Zuppardo che l’ex comandante della Stazione di Borgo Sabotino.

Un episodio che dovrà essere chiarito in un processo che inizierà il prossimo 25 settembre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Enrica Villani. Ancora una volta il destino di alcuni appartenenti dell’Arma si intreccia a quello dell’ormai ex collaboratore, Maurizio Zuppardo. Proprio oggi, infatti, l’udienza preliminare che vede come indagati sei Carabinieri accusati di corruzione dall’ex pentito è stata rinviata al prossimo febbraio per assenza del giudice per l’udienza preliminare.

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