NEI GUAI PER IL VEICOLO ACQUISTATO, IL PROCESSO AD ANGELO BARDELLINO RINVIATO A GENNAIO

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Angelo Bardellino
Angelo Bardellino

Un’autovettura comprata oltre nove anni fa mette nei guai Angelo Bardellino: la discussione del processo salta

Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Enrica Villani, avrebbe dovuto svolgere la discussione, con eventuale sentenza, per Angelo Bardellino, il 52enne nato a San Cipriano d’Aversa e residente a Formia, figlio di Ernesto Bardellino (ex sindaco socialista di San Cipriano d’Aversa) e personaggio di spicco dell’omonima famiglia – che per l’Antimafia si può definite sodalizio -, il cui zio, Antonio Bardellino, è stato come noto il fondatore del clan dei Casalesi.

Il processo riguarda un fatto minimo, eppure esemplificativo di un certo mondo. Angelo Bardellino, difeso dall’avvocato Cardillo Cupo, oggi sostituito dall’avvocata D’Arcangelo, è accusato di aver comprato una Toyota Aygo nel 2015, pur essendo, all’epoca, in regime di misura di prevenzione e obbligato, secondo il codice antimafia, a comunicare al nucleo Pef della Guardia di Finanza di Latina ogni acquisto al di sopra dei 10mila euro.

Oggi, 10 ottobre, il processo non si è svolto, mancando i due testimoni della difesa: la compagna di Angelo Bardellino e il socio in affari, nel campo della musica, Rocco Palazzo. Il giudice Enrica Villani ha dichiarato decadute come controprova le due testimonianze chieste dalla difesa, motivo per cui il prossimo 9 gennaio si andrà direttamente in discussione e dovrebbe essere messa la sentenza a carico di Bardellino.

All’epoca dei fatti contestati, così come ricostruito nella scorsa udienza da un luogotenente dei Carabinieri di Formia, Angelo Bardellino era praticamente nullatenente: non dichiarava redditi e patrimoni. Tuttavia, oltreché all’auto, i Carabinieri che lo monitoravano scoprirono anche un passaggio di natura immobiliare. Bardellino avrebbe venduto alla compagna un’unità immobiliare da 75mila euro. Una compravendita che non passò inosservata ai militari dell’Arma, ma che non costituisce oggetto di contestazione nel processo che si sta svolgendo e che è stato rinviato al prossimo ottobre 2024.

L’auto che ha messo nei guai Angelo Bardellino fu acquistata per un valore di 12mila e 30 euro. Un particolare se non altro curioso se si pensa che il cugino Gustavo Bardellino, l’uomo attinto dai colpi d’arma da fuoco il 15 ottobre 2022, è proprio nel ramo delle rivendite d’auto, lavorando come ormai notorio alla Buonerba di Gianola (Formia).

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