VELENI, ESPOSTI E INDAGINI: LA DENUNCIA DEI COMMERCIALISTI SULLA ISPEZIONE SUBITA

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Raffaella Romagnoli, Presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Latina

Un esposto dell’ordine dei commercialisti di Latina su una discussa ispezione da parte del Consiglio Nazionale

La storia è raccontata dal quotidiano “Domani”, in un articolo pubblicato ieri, 27 settembre. Secondo quanto riportato dal giornale, che riprende un ulteriore articolo de Il Fatto Quotidiano, vi furono alcune segnalazioni nel 2023, per diverse irregolarità in seno all’Ordine dei commercialisti e al Consiglio di disciplina di Bergamo. Le segnalazione sono diventate materie per una indagine da parte della Procura di Brescia, i cui sostituti procuratori hanno inviato uno stralcio di questa inchiesta alla procura di Bergamo e, a breve, ve ne potrebbero essere altri due, di stralci, inviati alle procure di Roma e Latina.

Tanto per cambiare – perché a trame oscure e colletti bianchi in provincia non ci facciamo mancare mai niente – per Latina ci sarebbe un vero e proprio caso. Infatti, come racconta Domani, ci sarebbe stata un’inerzia del ministero della giustizia rispetto a un esposto e richiesta di intervento firmata dal Consiglio dell’ordine dei commercialisti di Latina. Destinatari, per l’appunto, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il capo di Gabinetto Giusi Bartolozzi, il viceministro Francesco Paolo Sisto (delegato alle professioni) e il direttore generale Giovanni Mimmo.

Nell’esposto dell’Ordine di Latina, risalente al 6 agosto scorso, “si legge come il Consiglio nazionale, presieduto dal barese Elbano De Nuccio, abbia avviato una attività di ispezione in modo anomalo, per modalità e tempi”. L’ispezione sull’ordine dei commercialisti di Latina nasce, infatti, da una denuncia di un consigliere di minoranza dell’ordine, che tuttavia non avrebbe dimostrato molto, in quanto non ci sono documenti che dimostrino le le carenze e le lamentele che evidenzia.

L’esposto del consigliere di minoranza viene protocollato il 18 luglio. La convocazione della riunione del consiglio per deliberare la “verifica ispettiva dell’Ordine locale” è datata il giorno prima, 17 luglio. La riunione per la delibera si svolge il 24 luglio alle ore 14.30, con un esito piuttosto particolare: mezz’ora dopo, alle 15.06, l’Ordine di Latina riceve una pec con la comunicazione di una ispezione fissata per il 26 luglio, due giorni dopo.

Il Consiglio nazionale – denuncia l’Ordine di Latina – “in totale assenza di attività istruttoria” delibera in tutta fretta una ispezione presso un ordine territoriale “con una richiesta di copiosa e sovrabbondante documentazione a fronte di un esposto costituito da un mero racconto di personali idee dell’esponente”. L’ispezione di un ordine, ricorda Domani, può essere l’antipasto al commissariamento. Basarla su un esposto non circostanziato ha qualcosa di quantomeno bizzarro.

Ecco perché l’Ordine di Latina chiede al ministero di attivarsi, parlando di “manifeste irregolarità” del Consiglio nazionale “che auspica non derivino da una posizione di pubblica critica di questo ordine in relazione alla politica e alla gestione del presidente Elbano De Nuccio”. La richiesta è di approfondire “le modalità di gestione del potere di vigilanza da parte dell’attuale Consiglio nazionale e del suo presidente”.

Come per l’ordine di Bergamo, anche a Latina c’è stata un’inerzia da parte del ministero della Giustizia nel verificare le presunte irregolarità e una solerzia delle ispezioni da parte del Consiglio nazionale. E l’indagine bresciana, su Bergamo, indaga proprio su questo, ipotizzando la falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

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