Il capogruppo M5S ricostruisce la storia dei mancati interventi nonostante l’alta priorità: “Esperire le gare per le concessioni balneari è urgente”
Il Movimento 5 Stelle di Latina – spiega una nota -, sin dalla decisione dell’Unione Europea di adottare la Direttiva Bolkestein (2006/123/CE), ha condotto una battaglia per la trasparenza e la legalità nella gestione delle concessioni balneari. La direttiva impone agli Stati membri di garantire la libera concorrenza nell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime, mettendo a gara tali concessioni.
“Fin dall’inizio del mio mandato – afferma Maria Grazia Ciolfi, capogruppo M5S – mi sono impegnata affinché anche il Comune di Latina rispettasse queste disposizioni. Il 3 maggio scorso ho presentato un’interrogazione in Consiglio Comunale, chiedendo alla Sindaca e all’Assessore competente, Di Cocco, quali azioni fossero state intraprese per le gare delle 21 concessioni decadute il 31 dicembre 2023”.
L’interrogazione nasce dalle premesse normative e giuridiche tra le quali le sentenze gemelle nn. 17 e 18 del 2021 dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato che hanno abolito le deroghe nazionali, incompatibili con il diritto dell’UE, e la recente sentenza di fine aprile del Consiglio di Stato che obbliga di avviare immediatamente le gare.
“Alla mia interrogazione – continua – l’Assessore non ha saputo fornire risposte concrete, limitandosi a dichiarare che l’iter per le procedure di gara è stato avviato. Ma ad oggi non se ne ha traccia”.
Un primo tentativo della giunta Celentano di uscire dall’impasse è datato luglio 2023: l’allora dirigente al Demanio di Latina, con una determina (n. 1431 del 27/07/23), affida incarico allo studio Piselli&Co. di redigere un parere legale. Parere che sarebbe costato ai cittadini oltre 46mila euro quando poteva essere reso gratuitamente all’avvocatura comunale. Oltremodo quella determina fu revocata da Di Cocco con una nuova determina (la n.1527 /2023 del 10/08/2023) che destinava quella quota al dragaggio in urgenza del porto canale di Rio Martino. Dragaggio che non fu mai fatto, il porto canale è totalmente colmo di sabbia e di quei 46mila euro si sono perse le tracce.
Di fatto, dunque, l’unico atto certo del Comune di Latina è del 30 dicembre 2023, data della determinazione dirigenziale n. 2854/2023 che ha sancito l’urgenza di avviare procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime entro la fine del 2024. Nella determina, inoltre, si sottolinea l’impegno a garantire certezza e stabilità dei rapporti concessori, in ottemperanza ai principi giuridici europei e nazionali. Il documento ha fornito un quadro esaustivo dell’attuale situazione delle concessioni demaniali certificando che: sono attive 28 concessioni demaniali marittime, destinate a vari usi di pubblico interesse; di queste, 21 sono scadute il 31/12/2023, altre scadranno nel 2026, 2028 e 2036.
“La determina del 2023 conteneva l’indirizzo ad avviare le procedure ad evidenza pubblica volte a garantire il più proficuo utilizzo delle aree demaniali marittime e, soprattutto, approvava uno schema di avviso di manifestazione di interesse, fornendo di fatto agli uffici tutti gli strumenti per procedere all’istruttoria delle gare.
Ma l’ente – sottolinea la consigliera pentastellata – ha sentito l’esigenza di predisporre un’altra curiosa determina, la n. 1288 del 21/06/2024, con la quale la nuova dirigente al Demanio, proveniente dal Comune di Terracina, ha conferito al costo di 5mila euro più rimborso spese, un incarico di formazione specialistica e di affiancamento operativo (tutoring) per i dipendenti del Servizio Demanio Marittimo del Comune di Latina. Le ultime vicende narrano dell’arrivo di un funzionario, proveniente dal servizio demaniale del Comune di Terracina, al cui tutoraggio a questo punto non resta che affidarci per vedere espletate queste gare”.
“Insomma – commenta la Ciolfi – il tema è scivoloso per questa amministrazione, seppure l’Assessore Di Cocco potrebbe farsi consigliare dall’Assessora Nasti, nell’ambito di un lavoro collegiale che l’organo di giunta dovrebbe esercitare, che in occasione di un convegno sulle concessioni balneari del 2022 promosso dall’allora commissario Valente e dall’avvocatura comunale, rese un intervento particolarmente apprezzabile nel quale dichiarava senza possibilità di fraintendimento, che le concessioni dovevano andare a gara e chiuse nel più breve tempo possibile, alludendo all’arduo compito che sarebbe toccato ai futuri amministratori del comune di Latina, cioè, inconsapevolmente, anche a sé stessa”.
L’urgenza di esperire le gare, inoltre, è stata oggetto di parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), chiarissima nel ribadire i rischi di una proroga delle concessioni senza competizione aperta, che violerebbe i principi di concorrenza e trasparenza. È doveroso sottolineare, infine, il pasticcio amministrativo compiuto dal Comune di Gaeta, che ha deciso di procedere con concessioni basate su progetti di finanza presentati dagli attuali concessionari (Delibera di Giunta N. 143 del 19/06/2024), bypassando di fatto le gare pubbliche e ponendosi in contrasto con il diritto europeo; procedura dalla quale auspichiamo il Comune di Latina voglia prendere le debite distanze.
“Questa situazione se da un lato lascia il comparto turistico-balneare in una posizione di incertezza operativa – conclude Ciolfi – con possibili ripercussioni sull’economia locale e sulla fruibilità delle spiagge per la prossima stagione estiva, dall’altro viola il rispetto del pubblico interesse nella gestione di un bene demaniale e quindi dello Stato ovvero dei cittadini tutti, continuando a difendere diritti di una circoscritta categoria che fino ad ora ha fruito di un vero e proprio privilegio. E’ quanto si evince dai report relativi ai costi dei canoni demaniali dovuti dai concessionari rispetto ai profitti dichiarati dagli stessi: c’è una disparità che non risulta neanche paragonabile, poiché si tratta di canoni di poche migliaia di euro a fronte di guadagni che vanno da svariate centinaia di migliaia di euro, fino a milioni.
Altro nodo di cui si parla in questi giorni è quello degli indennizzi che spetterebbero ai concessionari uscenti, ma ritengo che visti i dati soprariportati, al netto di eventuali ristori delle opere non removibili effettuate e che passeranno nella proprietà dello Stato, un indennizzo a scomputo dell’interruzione di un privilegio goduto per decenni e tramandato talvolta di generazione in generazione, sia del tutto ingiustificato. Soprattutto perché ai concessionari uscenti non è fatto divieto di partecipare alle nuove gare e se presenteranno la miglior offerta, volta a fornire i migliori servizi per le nostre spiagge, assicurando posti di lavori adeguatamente retribuiti, strutture con tecnologie all’avanguardia, volte alla transizione ecologica, e proposte rivolte all’interesse del bene pubblico e della tutela ambientale, avranno l’opportunità di riaggiudicarsi le concessioni e scrivere la storia della riqualificazione e del rilancio della nostra marina.
Continuerò a vigilare affinché le norme vengano rispettate e i diritti dei cittadini siano tutelati. La nostra battaglia per la trasparenza, la legalità e la libera concorrenza nelle concessioni balneari non si fermerà fino a quando non vedremo risultati concreti”