LA CONSULENZA SULLE CONCESSIONI BALNEARI DI LATINA SOLO RIMANDATA. INTANTO I SOLDI PER LO STUDIO ROMANO VANNO A RIO MARTINO

BALNEARI

Rio Martino, i soldi inizialmente dai allo studio “Piselli and Partners” sono stati dirottati dal Comune di Latina al dragaggio

È stata pubblicata la determina di revoca dell’atto con cui il Comune di Latina aveva affidato la consulenza legale allo studio romano “Piselli&Partners” per le questioni di Rio Martino e delle concessioni balneari. Come noto, la determina aveva provocato le rimostranze del sindaco di Latina, Matilde Celentano, e del consigliere tecnico giuridico Giacomo Mignano.

Una determina del settore “Marina” che affidava quasi 50mila euro a uno studio legale per produrre una consulenza riguardo al porto canale di Rio Martino e al suo affidamento verso il consorzio privato che ha vinto la gestione di 200 posti barca e alle concessioni balneari le quali, da sentenza del Consiglio di Stato, dovranno essere messe a gara dopo la fine di questo anno.

L’atto aveva provocato anche le critiche di Lbc e del Movimento Cinque Stelle che si sono domandati chi avesse indirizzato la Dirigente a fare una determina che affidava una consulenza la cui ragione non era molto chiara: 50mila euro per una consulenza legale, soprattutto su vicende che a prima vista non sarebbero così contorte. L’affidamento per il porto canale è stato già espletato da due anni e le concessioni balneari vanno in scadenza a dicembre 2023. Ad ogni modo, il centrodestra e l’amministrazione non hanno saputo spiegare di chi sia stata la volontà della determina, pur tornando sui propri passi e annunciando in giornata (9 agosto) la revoca dell’atto.

Il giorno dopo, 10 agosto (l’atto è stato pubblicato oggi, 18 agosto), la Dirigente della “Marina” ha firmato la determina di revoca in cui viene spiegato ciò che aveva annunciato l’assessore della Giunta Celentano, Gianluca Di Cocco.

L’amministrazione – riporta la determina – ha comunicato la necessità di utilizzare le somme impegnate per poter procedere prioritariamente all’appalto dei lavori di dragaggio e disostruzione del canale Rio Martino e posticipare, al momento in cui si renderanno nuovamente disponibili risorse, l’affidamento per la consulenza legale.

Sempre l’amministrazione “ha richiesto di revocare la determinazione citata per rendere nuovamente disponibili le somme con la medesima impegnate e posticipare, quindi, l’affidamento del supporto legale”.

Dunque, un dirottamento della somma di 46.298 euro per il dragaggio di Rio Martino (somma che, va ribadito, non è sufficiente per compiere un intervento degno di questo nome), anche se, a leggere la determina dirigenziale, si tratterebbe, per l’appunto, solo di posticipare le somme per una futura consulenza legale. “L’affidamento del necessario supporto legale alle procedure di gara attinenti le concessioni demaniali marittime del Comune di Latina è rimandato, attesa l’assenza di ulteriori risorse nel Peg del Servizio, al momento in cui saranno rese disponibili dall’Amministrazione nuove risorse da destinarsi a tale affidamento“.

È evidente che, quindi, l’amministrazione di centrodestra, avendolo scritto nella nota con cui richiedeva la revoca, ritiene necessaria una consulenza legale per le concessioni demaniali marittime, le quali quest’anno hanno fatto registrare incassi maggiorati, con i prezzi spinti alle stelle da inflazione e a volte speculazione, a fronte di canoni versati al Comune risibili.

In realtà, ciò che aspetta l’amministrazione di centrodestra è un aiuto da parte del Governo Meloni che conta di ottenere nuove proroghe per la messa a bando delle concessioni balneari. La “deadline” del 31 dicembre 2023 rischia di essere ancora un miraggio e le amministrazioni, come quella latinense, si premurano con future consulenze per continuare a fare melina.

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