“MISSIONE CAPORALATO”, IL “TOUR” DELLE AUTORITÀ NEI LUOGHI DOVE VENGONO SFRUTTATI I LAVORATORI

Missione caporalato, le autorità politiche e giudiziarie presente ai sopralluoghi della Commissione parlamentare

I membri della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, nell’ambito della “Missione Caporalato”, tenutasi stamani, 25 luglio, a Latina, si sono recati nell’azienda Di Bonito a Borgo Santa Maria.

L’azienda è sotto sequestro ed i titolari hanno rimediato una condanna a gennaio scorso, accusati di sfruttamento del lavoro nei confronti di un bracciante di origine indiana impiegato dal 2009 al 2017, Singh Balbir, di nazionalità indiana.

Dopodiché, la Commissione parlamentare su è spostata presso l’azienda Lovato a Borgo Santa Maria, nota ormai anche oltre i confini nazionali perché è lì che, a giugno, il 31enne indiano, Satnam Singh, si è ferito al braccio per poi morire due giorni dopo. Alla “Missione Caporalato” ha partecipato il sostituto procuratore della Dda Luigia Spinelli in qualità di consulente esterno della Commissione, alla presenza del Prefetto Vittoria Ciaramella, del Procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco e della sindaca di Latina, Matilde Celentano.

Al sopralluogo, è seguita l’audizione della Commissione in Prefettura. “Oggi abbiamo aperto un filone di inchiesta – ha dichiarato il presidente dell’organismo parlamentare Jacopo Morrone – e verificato le condizioni nelle quali vivono i lavoratori. Non si può fare finta di nulla, abbiamo acceso i riflettori su questo fenomeno diffuso all’interno del quale si inseriscono anche medici conniventi che prescrivono farmaci per consentire ai braccianti di sopportare la fatica nei campi. Per sconfiggere il caporalato servono maggiori controlli e verifiche amministrative incrociate”.

Il Procuratore della Repubblica De Falco ha ricordato le numerose indagini su caporalato e sfruttamento dei lavoratori, sebbene “il numero dei procedimenti non rappresenta a pieno la realtà perché lo stato di bisogno dei lavoratori determina una diffusa omertà”.

“Il primo sopralluogo – ha invece riferito la Sindaca di Latina – ha riguardato un’azienda agricola, gestita da un bengalese, che ad inizio mese è stata interessata da un’operazione dei carabinieri che ha portato al sequestro di baracche e a una denuncia per caporalato. Sono rimasta profondamente scossa dal degrado imperante registrato in tutte le pertinenze dell’azienda.

Letti di fortuna sistemati sotto una tettoia in plastica arroventata dal sole, medicinali antidolorifici, avanzi di cibo e spazzatura in diverse strutture precarie in condizioni igieniche allarmanti. Intonsi i sigilli apposti alle baracche, questa mattina sono stati scoperti altri dormitori, probabilmente utilizzati per il riposo pomeridiano dei braccianti. Deserte le serre e i campi coltivati, così come nella seconda azienda in cui si è soffermata la commissione parlamentare alla presenza del presidente Jacopo Morrone e, tra gli altri, della dottoressa Luigia Spinelli consulente della commissione”.

“Il secondo sopralluogo – ha affermato il sindaco Celentano – è stato effettuato presso l’azienda agricola in cui è avvenuto l’incidente, con omissione di soccorso, che ha portato alla morte di Satnam Singh. È stato molto doloroso visitare quei luoghi. I commissari si sono fermati nel punto esatto in cui è avvenuto il drammatico incidente, acquisendo informazioni dai carabinieri sulla dinamica finora accertata. Nel corso di questo secondo sopraluogo abbiamo scoperto una situazione incresciosa: quattro cani di taglia medio-grossa, rinchiusi in altrettante gabbie, senza copertura e in mezzo agli escrementi. Ho immediatamente segnalato il caso al servizio veterinario della Asl e alla Polizia Locale per un immediato sopralluogo a seguito del quale, circa un’ora dopo, i cani sono stati posti sotto sequestro amministrativo e affidati al canile”.

“L’iniziativa della commissione parlamentare di recarsi a Latina, dopo il caso della morte del bracciante agricolo, vittima di omicidio con dolo eventuale, è meritevole, perché accende un faro sul caporalato – ha concluso la prima cittadina –  Al contempo va sottolineato il fatto che il fenomeno emerso resta emarginato a casi limite, come questi. Nel nostro territorio ci sono aziende agricole virtuose ed eccellenti di cui siamo orgogliosi. Non deve passare la narrazione secondo la quale in tutte le attività sono presenti fenomeni di caporalato”.

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