Tragedia sul luogo di lavoro a Cisterna di Latina: morì a 26 anni travolto da un mezzo in manovra all’interno dell’azienda
Si era opposto alla richiesta di archiviazione formulata dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, il padre del 26enne Francesco Mansutti, deceduto il 16 marzo 2023 all’interno dell’azienda di famiglia dove il giovane lavorava.
A decidere sull’opposizione all’archiviazione dell’indagine per omicidio colposo a carico dell’operaio, difeso dall’avvocato Alfonso Donnarumma, che guidava il mezzo che ha travolto Francesco Mansutti, è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario. Il Gip, a distanza di poco meno di un mese dall’udienza preliminare, ha sciolto la riserva e accolto l’opposizione all’archiviazione, ordinando alla Procura di procedere all’imputazione coatta nei confronti dell’operaio. La Procura dovrà quindi chiedere il rinvio a giudizio per omicidio colposo.
Lo scorso 10 giugno, si era svolta, per l’appunto, l’udienza preliminare in cui è stata discussa l’istanza di opposizione all’archiviazione presentata dal padre del ragazzo, difeso dall’avvocato Renato Archidiacono. Un’opposizione formulata specificatamente nei confronti dell’operaio che la difesa chiedeva fosse processato per omicidio colposo. Il Gup Cario, dopo che il pm Marina Marra aveva ribadito la richiesta di archiviazione del caso, si era riservato.
La tragedia del 26enne, Francesco Mansutti, che lavorava nell’azienda di mangini e cereali “Campana”, ubicata al chilometro 57.7 dell’Appia, all’altezza di Cisterna di Latina, era avvenuta a marzo dell’anno scorso all’interno di un capannone della ditta medesima.
Quel giorno, il giovane era stato travolto da un trattore in manovra guidato dall’operaio della ditta di famiglia. Immediato fu l’intervento dei sanitari del 118 e di un’eliambulanza. Soccorsi che, però, si rivelarono vani a causa delle ferite riportate dal 26enne, nipote dell’avvocato ed ex sindaco di Latina Maurizio Masutti.
Sul posto anche gli agenti di Polizia del Commissariato di Cisterna, i Vigili del Fuoco e anche la Polizia Scientifica e l’Ispettorato del lavoro. La Procura di Latina aveva aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati l’operaio che, col mezzo denominato “Merlo”, aveva travolto in retromarcia il 26enne. Dopodiché fu disposta una perizia per capire cosa fosse successo: se una manovra azzardata, benché il mezzo era dotato di telecamerina che avrebbe dovuto consentire al guidatore di avere una panoramica completa di chi e cosa lo circondava, oppure un percorso di sicurezza non rispettato. La perizia non avrebbe rivelato, secondo la Procura, responsabilità penali da parte dell’operaio.
Il 26enne, che era stato anche rappresentate d’istituto al Liceo classi “Dante Alighieri”, si trovava di spalle quando il mezzo lo urtò facendolo finire sotto una delle ruote. Il giovane, giocatore di pallacanestro militando nella Smg di Latina e nella Virtus Basket Pontinia, si era laureato alla Luiss e aveva iniziato a lavorare presso l’azienda di Cisterna condotta dalla madre.