EX BANCA D’ITALIA, L’OPPOSIZIONE DENUNCIA: “MULÈ E VALLETTA IMPEDISCONO AL GIORNALISTA L’ACCESSO NELLA STRUTTURA”

Banca d'Italia
Sede della Banca d'Italia, Latina

“Da parte di alcuni componenti della maggioranza un maldestro tentativo di mettere un bavaglio all’unica commissione gestita dall’opposizione”

“Nella commissione Trasparenza di oggi sono accaduti alcuni fatti incresciosi che è bene raccontare e stigmatizzare. Uno spiacevole episodio ha impedito il sopralluogo all’ex Banca d’Italia: alcuni consiglieri di maggioranza, nella fattispecie i consiglieri Mulè e Valletta, hanno voluto impedire l’accesso al giornalista del Messaggero Vittorio Buongiorno e a un altro cittadino, consigliere dell’ordine degli architetti, per motivazioni legate all’eventuale responsabilità dell’amministrazione in caso di incidente all’interno dell’edificio.

Motivazioni risibili in quanto il giornalista ha una sua copertura assicurativa professionale ed entrambi erano fra l’altro disposti a sottoscrivere una dichiarazione di assunzione personale di responsabilità. Va precisato che gran parte dei consiglieri erano d’accordo sull’autorizzare il suo ingresso. Il risultato finale è stato che il sopralluogo non è stato possibile”.

Così i consiglieri dei gruppi di opposizione, Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032, raccontano quello che è accaduto questa mattina nella commissione Trasparenza che era stata convocata per discutere l’indirizzo politico sulle destinazione dell’ex Banca d’Italia, prevedendo anche un sopralluogo nell’edificio.

“Oltre a questo – aggiungono i consiglieri di minoranze – c’è stato un altro episodio altrettanto increscioso e imbarazzante per le elementari regole democratiche relative al funzionamento delle commissioni. Sempre da parte degli stessi consiglieri Mulè e Valletta, contrariamente alla posizione degli altri consiglieri della maggioranza stessa, è stata avanzata la proposta di chiedere un parere alla segretaria generale riguardo la legittimità dei temi proposti nei vari ordini del giorno della commissione Trasparenza.  Mai negli anni precedenti, in  nessuna occasione, era stato sollevato problema simile, né tantomeno si è mai verificata una impugnazione degli atti.

Ci è sembrato questo un maldestro e pericoloso tentativo di mettere un bavaglio all’unica commissione gestita dall’opposizione – conclude l’opposizione – Un tentativo violento di adombrare la illegittimità dei suoi contenuti, che non ha trovato riscontro nella maggioranza dei consiglieri ma che va ugualmente stigmatizzato. Per questo chiediamo un incontro urgente con il presidente del consiglio comunale Raimondo Tiero  affinché questi comportamenti inopportuni e antidemocratici come questi non si verifichino più e siano rispettate e tutelate nella loro libertà di espressione tutte le forze politiche presenti in consiglio”.

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