Scattano quattro misure di sorvelgianza speciale per quattro personaggi coinvolti nell’operazione anti-droga contro la famiglia De Rosa
Il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Latina, Raffaele Gargiulo, ha disposto l’applicazione di 4 misure di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti di altrettanti soggetti, indiziati di appartenere al sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti che operava ai Palazzi Bianchi, nella zona del cimitero di Latina. Si tratta della famiglia De Rosa, legata al clan Di Silvio.
La proposta trae origine da un’intensa attività investigativa portata avanti dalla Squadra Mobile di Latina, guidata dal vice questore Mattia Falso, e sfociata nell’esecuzione di 15 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, avvenuta nello scorso mese di dicembre.
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Dal quadro indiziario delineato dalla complessa attività di indagine e grazie alla costante attività di monitoraggio e prevenzione dei reati svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Latina, nei confronti dei soggetti proposti è stato delineato un quadro di attuale pericolosità sociale derivante dalle condotte delittuose poste in essere, dai precedenti penali a carico dei proposti e dall’attitudine al compimento di azioni delittuose per garantirsi il proprio sostentamento, che ha portato il Tribunale di Roma ai decreti applicativi delle misure di prevenzione.
In particolare, nelle proposte formulate dal Questore, è stata efficacemente ricostruita una costante e prolungata dedizione dei soggetti al compimento di reati, situazioni e fatti desunti dalla personalità globalmente considerata dei prevenuti e da circostanze fattuali concrete, rappresentati anche da tutte le vicende giudiziarie che hanno visto quali protagonisti i soggetti proposti che hanno evidenziato la sussistenza di tutti gli elementi sintomatici della pericolosità sociale ai fini dell’applicazione delle misure.
L’esito dell’intensa attività posta in essere dalla Divisione Anticrimine della Questura è sfociata dunque negli odierni provvedimenti.
Applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di due anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza nei confronti di Marco Maddaloni (coinvolto anche nell’inchiesta antimafia “Scarface”), soggetto gravato da precedenti penali e di polizia e già destinatario del 2020 di un Avviso orale del Questore di Latina, provvedimento che non ha sortito effetto sulla condotta criminale del soggetto che infatti è risultato coinvolto in plurime attività investigative inerenti il traffico di sostanze stupefacenti, dal ultimo quella che lo vede attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre con obbligo di soggiorno nel comune di residenza nei confronti di Giovina De Rosa (31 anni, figlia della capostipite Giulia De Rosa detta “Cipolla”) soggetto con numerosi precedenti penali e di polizia e anch’essa attualmente sottoposta alla misura degli arresti domiciliari in conseguenza di un arresto per spaccio di sostanze stupefacenti, ritenuta dal Tribunale di Roma quale persona che abitualmente e attualmente trae dal compimento di azioni delittuose i mezzi per il proprio sostentamento;
Applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di due anni nei confronti di Massimo Cavallaro, considerato “soggetto di grande spessore criminale già gravato da numerosi precedenti e condanne per reati concernenti l’illecita detenzione di armi e munizioni, estorsione, lesioni, violazioni delle misure di prevenzione, spaccio di sostanze stupefacenti; attività illecite che, come confermato dal tribunale di Roma, risultano interrotte solo dalle misure cautelari attualmente in atto nei suoi confronti”.
Applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza nei confronti di Leonardo Sciarrillo De Rosa (23 anni), anch’esso soggetto con numerosi precedenti penali e di polizia per spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, associazione finalizzata allo spaccio; soggetto la cui pericolosità sociale è conclamata dall’excursus criminale che lo vede protagonista di fattispecie delittuose già dalla minore età e confermato dai recenti risultati investigativi.