IL VERDE URBANO A TERRACINA, LA DENUNCIA DEL WWF: “ABBATTUTE DECINE DI PIANTE”

“Breve storia triste del verde di Terracina”, l’intervento dell’associazione WWF Litorale laziale di Terracina

“Ogni procedimento autorizzativo, ogni atto amministrativo che avvenga in buona o cattiva fede in contrasto con la normativa vigente in materia, con le leggi dello Stato, Regione o di Enti sovranazionali, si traducono inevitabilmente in un danno per il patrimonio di una comunità, dell’ambiente e della dignità e del futuro dei cittadini, specie i più fragili.

La realizzazione di alcuni progetti di rigenerazione urbana, il parcheggio in Piazza dei Cavalieri di Vittorio Veneto e quello interno con ingresso da via Lungolinea Pio VI, e le autorizzazioni ad alcuni interventi in proprietà private, ci fanno temere purtroppo sul reale interesse che la nostra città ha per il verde come patrimonio in sé, un patrimonio che rappresenta una delle ultime speranze per quelle strategie vitali per la sopravvivenza della vita sul nostro Pianeta.

Tutti quelli che si interessano di cambiamenti climatici e della conseguente crisi climatica insistono su due azioni fondamentali: la mitigazione degli effetti e l’adattamento ai cambiamenti. In tutti e due i casi l’implementazione del verde, in termini di biomassa e di azione meccanica sul suolo, rappresenta un punto focale.

Nel nostro comune invece, con tutte le fiacche autorizzazioni da parte degli organi preposti, vengono abbattute decine di piante e, quando questo avviene, vengono sostituite con essenze alloctone; ne è un fulgido esempio la sostituzione dei pini di viale della Vittoria con piante di Canfora, spontanee in Asia. Il Comune ha, di conseguenza, autorizzato anche in una villa adiacente la sostituzione di molti lecci, in ottimo stato di salute, con queste piante.

Ora ci troviamo di fronte una proprietà inizialmente privata, villa Adrower, che è tornata privata dopo un passaggio alla proprietà comunale e quindi di proprietà della comunità di Terracina. Un’area sì ricca di Pini ma anche Ulivi, specie di cui è vietato l’abbattimento con una legge del 1951, e addirittura se ne vieta l’espianto, con legge regionale, se l’ulivo è monumentale.

Purtroppo alla luce dell’assenza di un piano e regolamento comunale del verde pubblico e privato e di una scarsa conoscenza di quanto la comunità scientifica, in supporto alla azione legislativa, faccia per tutelare il patrimonio del verde, si assiste all’effetto devastante che è sotto gli occhi di tutti.

Ciò conferma una carente sensibilità ambientale che porta persino ad ignorare le Direttive Europee relative al divieto di potare alberi, arbusti e siepi durante il periodo di nidificazione degli uccelli. Direttive finalizzate alla protezione dell’avifauna e della biodiversità in genere.

Occorre, quindi, essere consapevoli di cosa succede intorno a noi, di cosa priviamo i nostri figli e nipoti e del fatto che i responsabili non trovano nessun impedimento da parte di chi dovrebbe guidarli a scelte al passo con i tempi”.

Così, in una nota, l’associazione WWF Litorale laziale.

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