“Non sapremmo come altro chiamare, se non Farwest, un luogo dove, da decenni, una pluralità di soggetti contribuiscono con la loro “attiva passività” a non applicare sentenze passate in giudicato perché l’unica legge è quella del più forte o del più furbo.
L’ultimo caso, di sconvolgente gravità, è quello che ha fatto seguito alla Sentenza n. 1188/2024 del 5 febbraio con la quale il Consiglio di Stato ha reso irrevocabile l’ordine di demolizione del 09 maggio 2022 ed il contestuale annullamento di tutti i titoli edilizi relativi al mega Hotel denominato “Grotta di Tiberio”, costruito in società dal Sindaco di Sperlonga e da suo suocero.
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Tale sentenza, che a tutti gli effetti avrebbe dovuto costituire una pietra tombale sui tentativi di tenere in vita una struttura totalmente abusiva, ha dato luogo, invece, ad un supremo atto di protervia e di assoluto dispregio della legalità: con avviso pubblico sul sito internet, la società proprietaria della struttura, ha aperto le prenotazioni per l’imminente stagione turistica.
Si ignora chi sia stato l’occulto suggeritore di una decisione tanto audace, assunta peraltro all’insaputa degli stessi legali della società, ma ciò che emerge in tutta evidenza è che l’Hotel non sarebbe ancora oggi nella piena (seppur illegittima) disponibilità del suo proprietario se non si fosse avvalso della plateale condotta omissiva del dirigente UTC e del dirigente SUAP del Comune di Sperlonga. Il dirigente UTC avrebbe dovuto provvedere ad emettere il provvedimento di mancata ottemperanza all’ingiunzione di demolizione, ormai irrevocabile, e avrebbe dovuto disporre l’avvio dell’iter finalizzato alla trascrizione della proprietà a favore del Comune, secondo le modalità definite sia dal Testo Unico dell’Edilizia, sia dalla recente sentenza ad Adunanza Plenaria del Consiglio di stato n.16 del 11 ottobre.
Dal canto suo, il dirigente SUAP avrebbe dovuto emettere, nei confronti degli attuali gestori, il provvedimento di revoca di tutti i titoli commerciali e disporre l’immediata chiusura dell’attività di albergo-ristorante dell’Hotel Grotta di Tiberio. La gravità della situazione si amplifica se si considera che all’inadempienza del responsabile dell’Ufficio Tecnico e del Responsabile del Suap fa riscontro l’inerzia mostrata dal Comune di Sperlonga e dalla Prefettura di Latina, ai quali la legge assegna non solo il compito di attivare i poteri di sanzione e repressione dell’abuso edilizio, ma anche quello di curare le procedure di demolizione in caso di loro mancato avvio entro 180 giorni dall’accertamento dell’abuso.
Infine, per completezza e correttezza d’informazione, non va dimenticato che anche i due Pubblici Ministeri titolari di procedimenti connessi a tale vicenda, avrebbero potuto e dovuto vigilare sulla immediata esecuzione dell’ordinanza di demolizione della struttura alberghiera, così come confermata dal Consiglio di Stato. Vicende come quella dell’Hotel Grotta di Tiberio a Sperlonga contengono una forte carica di virulenza sociale non solo perché l’abusivismo crea un danno al territorio, al paesaggio e quindi alla collettività, ma anche perché distruggono, agli occhi dell’opinione pubblica, il confine tra ciò che è lecito e ciò che è illecito; accrescono nei cittadini la convinzione che la legge non sia uguale per tutti; minano la fiducia nella Giustizia e nello Stato di Diritto, rendendo sempre più debole e incerto l’affidabilità e il valore delle Istituzioni democratiche. Per questo e solo per questo la nostra continuerà ad essere una voce di allarme e di denuncia”.
Così, in una nota, il Circolo del Partito Democratico Sperlonga.