L’ordine degli avvocati di Latina vuole vederci chiaro sulla dirigente del’avvocatura comunale scelta dall’amministrazione Celentano
A settembre scorso, il segretario generale del Comune di Latina, Alessandra Macrì, è stata nominata dalla sindaca di Latina, Matilde Celentano, per ricoprire (ad interim) il ruolo da Dirigente del servizio Avvocatura dell’ente di Piazza del Popolo. L’avvocato Francesco Cavalcanti, non di ruolo come dirigente, era stato nominato dal precedente Sindaco Damiano Coletta e aveva la carica in scadenza, effettivamente decaduta lo scorso 22 settembre 2023.
Nel decreto firmato dal Sindaco Matilde Celentano, che nominava Macrì come Dirigente dell’Avvocatura comunale, si precisava che “è in atto una ridefinizione dell’articolazione organizzativa dell’Ente in correlazione alle linee programmatiche di mandato approvate con deliberazione di Consiglio comunale n. 13 del 25.07.2023, oltre che alla programmazione delle assunzioni 2023-2025”.
Inoltre, essendo vacante la carica, “il conferimento dell’incarico – si leggeva nel decreto sindacale – ha lo scopo di evitare situazioni di paralisi gestionale in considerazione delle funzioni ascritte al Servizio Avvocatura”.
L’incarico di direzione del Servizio Avvocatura ad Alessandra Macrì veniva conferito “nelle more dell’adozione di nuove soluzioni organizzative e sino all’individuazione di un nuovo Dirigente al fine di garantire la continuità e la funzionalità dell’azione amministrativa nel rispetto dei principi di buon andamento, efficacia ed efficienza dell’Ente ed evitare situazioni di stasi della relativa attività”.
Macrì, sicuramente allineata all’amministrazione comunale attuale, aveva guadagnato da subito la stima del centrodestra. La dirigente, che ha mantenuto anche la funzione di segretario generale dell’ente, è tuttora a capo dell’avvocatura. Ora, però, a sorpresa, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati chiede trasparenza e, per farlo, ha chiesto conto, tramite una nota della segretaria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Latina, Maria Cristina Sepe, anche alla Sindaca di Latina, Matilde Celentano, e alla stessa segretaria generale Alessandra Macrì.
Gli avvocati pontini mettono in dubbio il ruolo di Macrì e contestano “la violazione dell’articolo 23 del Regolamento per la tenuta dell’elenco speciale degli avvocati dipendenti di enti pubblici del Consiglio dell’Ordine di Latina, in relazione all’affidamento della responsabilità dell’Ufficio legale ad un avvocato non iscritto nell’elenco speciale. Risulta infatti ex ta-bulas la insussistenza di tale requisito in capo al Responsabile dell’Avvocatura comunale nella persona dell’avvocato Alessandra Macri”.
L’Ordine intende “verificare la conformità alla legge dell’istituita avvocatura comunale, anche con riguardo alla necessità che la
stessa costituisca unità organica, autonoma e indipendente e che ne sia garantita l’autonomia anche organizzativa rispetto all’apparato amministrativo dell’ente di appartenenza”.
Alla Sindaca Celentano, gli avvocati chiedono di “valutare la necessità di adottare i conseguenti provvedimenti per la conformità dell’avvocatura alle prescrizioni normative”.
Una richiesta che non viene dalle forze d’opposizione ma, in teoria, da un organismo che poteva risultare anche amico dell’amministrazione attuale, visto che, accanto alla Sindaca, come consulente giuridico e ascoltatissimo consigliere della prima cittadina, siede l’ex Presidente e Commissario dell’Ordine degli Avvocati, Giacomo Mignano, al quale è da sempre molto vicino l’attuale Presidente degli avvocati pontini, Gianni Lauretti.
Ad ogni modo, sembra che l’Ordine non faccia calcoli politici e chiede chiarezza su un nomina, quella di Macrì, che sin da settembre aveva fatto discutere, soprattutto all’interno delle toghe pontine.
