Capitale della Cultura, il sindaco di Latina Matilde Celentano è convinta del progetto: “Latina merita la vittoria”
“Comunque vada, è stata una sfida affascinante e positiva per il territorio. Il lavoro svolto è un punto di partenza per un nuovo sviluppo possibile, perseguibile attraverso la cultura, quale elemento strategico di valorizzazione del territorio di Latina e della provincia pontina”.
Queste le parole del sindaco di Latina Matilde Celentano, al termine dell’audizione che si è tenuta oggi pomeriggio a Roma, nella sala Spadolini presso il Ministero della Cultura, davanti alla commissione esaminatrice per la candidatura del capoluogo pontino a Capitale italiana della cultura 2026.
Stamani, infatti, è iniziata l’ultima fase per la scelta della Capitale italiana della Cultura 2026. Le dieci finaliste hanno iniziato a presentare i loro progetti davanti alla Commissione incaricata della scelta. Gaeta e Latina, insieme ad Agnone, Alba, L’Aquila, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e alla Unione dei Comuni della Valdichiana senese sono le finaliste. Entro la fine del mese ci sarà la scelta, anche se come assoluta favorita è data la città e L’Aquila, anche in ragione delle prossime elezioni regionali.
Tra oggi e domani le 10 candidate avranno 30 minuti di tempo per presentare la candidatura ed altri 30 per rispondere alle domande della Commissione. A Gaeta è toccato oggi alle 11.30. Il gruppo guidato dal sindaco Cristian Leccese ha illustrato il dossier “Blu, il Clima della Cultura” (con la Triennale di mostre d’arte già programmata e presentata).
Nel pomeriggio, attorno alle 15, è stata la volta della sindaca di Latina Matilde Celentano che ha presentato “Latina Bonum Facere”. A relazionare il dossier che ha portato Latina in finale per l’ambito titolo nazionale sono stati, oltreché alla sindaca, l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio, il direttore del Museo Cambellotti Antonia Lo Rillo e l’architetto Daniela Cavallo, direttore del progetto di candidatura denominato “Latina, bonum facere”.
Per conoscere quale sarà la città vincitrice del concorso, che assegna un milione di euro quale contributo per la realizzazione del progetto di candidatura, bisognerà attendere il 29 marzo prossimo.
“Latina è una città giovane, ma questo non significa che non abbia una storia che meriti di essere narrata – ha affermato il sindaco Celentano – Latina, partita dalla palude, dalla mal aria respirata dai butteri e dai pastori della transumanza, ha affrontato il tempo della mutazione con ampie falcate. La candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026 è stata un’esperienza stimolante, guidata da una squadra al femminile, con me, l’assessore Annalisa Muzio e l’architetto Daniela Cavallo, che ha saputo cogliere le sfumature di questo progetto per cucirlo sul territorio e realizzare, attraverso un certosino lavoro sartoriale di cultura, il più bell’abito che Latina possa mai indossare nell’immediato futuro. Latina, con le sue unicità, merita il titolo di Capitale italiana della cultura”.
“Latina, il capoluogo più giovane d’Italia, città giovane per antonomasia, la città dei borghi perché ne ha 12 che si sviluppano attorno al centro, è l’unica espressione al mondo di città di questo genere – ha concluso l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio, anche lei relatrice durante le audizioni al Ministero della Cultura -. Non resta che scoprirla, valorizzarla e svelarla. Questo è stato l’obiettivo con cui abbiamo partecipato alla sfida di Capitale della Cultura 2026. Perché Latina non sia mai in coda alle altre città, ma in testa per innovazione e attuazione di sogni e visioni”.