“L’assordante silenzio che avvolge il futuro appalto per la Raccolta dei rifiuti”, a intervenire il Consigliere comunale di Terracina, Capogruppo della Città del Possibile Fabrizio Di Sauro
“Siamo in prossimità della scadenza del contratto con l’azienda appaltatrice della raccolta dei rifiuti, un servizio che rappresenta nel bilancio comunale una delle voci di spesa più alte, e non c’è alcun cenno di un discorso politico su un tema cosi ̀ rilevante per la città. Il servizio di raccolta dei rifiuti ha un costo annuale di circa 10 milioni di euro e rappresenta una delle attività più importanti sia in termini di qualità dell’ambiente e di salute pubblica che di decoro e immagine per la nostra città.
Quindi, i problemi legati all’appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani (la definizione del capitolato e del successivo contratto), prima di essere un tema tecnico e gestionale rappresentano una fondamentale scelta politica e amministrativa che riguardano tutti i cittadini, tutte le famiglie e tutte le attività economiche. Dunque, se fino ad oggi, con il vecchio capitolato e contratto si è ragionato esclusivamente in termini di piano economico finanziario orientato al sostegno dei costi e della remunerazione dell’impresa appaltatrice, per il futuro sarà necessario cambiare orientamento e guardare, in primo luogo, ai benefici e ai vantaggi nei confronti dei cittadini passando, cioè, da un modello basato sulla TARI (Tassa Rifiuti) ad un nuovo modello centrato sulla TARIP (Tassa sui Rifiuti Puntuale), cosìcome imposto dalla legge. Nella nostra città si continua a pagare una TARI molto alta, con una spesa pro-capite superiore alla spesa media dei comuni con popolazione simile a Terracina. Il costo del servizio è alto, il costo del conferimento e di tutto il processo è alto e, di conseguenza, la TARI è alta. Adottando la TARIP si può cambiare rotta e chiedere ai cittadini e alle imprese di fare una migliore raccolta differenziata e di produrre meno rifiuti a fronte di una riduzione dei costi (secondo il principio adottato a livello europeo che “paga chi inquina”). Questa è una scelta di carattere politico perché è nell’interesse di tutta la città stabilire in primo luogo gli obiettivi pubblici che si vogliono raggiungere e, solo di conseguenza, decidere i criteri di affidamento del servizio di gestione.
Se si decide di adottare la TARIP, infatti, si dovrà redigere un capitolato di appalto che deve tenere in considerazione: il modo di fare la raccolta per ottenere la misurazione individuale; quali dovranno essere le premialità per gli utenti che differenziano; come si promuove il servizio; quali sono gli obiettivi di differenziata e di riduzione della produzione di rifiuti che si intendono raggiungere annualmente. Altro tema importante è il costo della gestione del servizio che, se dobbiamo ridurlo, come è auspicabile che sia, deve essere un obiettivo chiaro contenuto all’interno del capitolato, impegnando il gestore, in collaborazione con i cittadini, a ridurre la produzione dei rifiuti per ridurre il costo del servizio. Deve essere ottimizzata la catena del conferimento e dovranno necessariamente essere ottimizzati i costi del trasporto e la qualità e redditività delle materie prime da avviare al riciclo. Deve essere recuperata la percentuale di elusione ed evasione, che è ancora alta, per realizzare pienamente il principio di “pagare tutti per pagare di meno” che è complementare al principio TARIP di “pagare solo ciò che si produce”. Bisognerebbe, infine, ridefinire il ruolo e la funzione del Centro di Morelle il quale, lo ricordiamo, dopo aver speso un miliardo e mezzo delle vecchie lire, per creare un centro di trasformazione di livello provinciale, è stato ridotto a magazzino per mezzi e attrezzi oltre che ad uso uffici.
Quindi, vista l’importanza dell’argomento e ai fini di una corretta valutazione e di una giusta decisione in merito all’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, è necessario seguire la procedura prevista nell’affrontare materie di pianificazione, coinvolgendo innanzitutto i portatori di interesse (associazioni, imprese e cittadini), aprendo un confronto che aiuti a fare le scelte migliori per l’ottimizzazione e la qualità della differenziata con l’obiettivo di diminuire la produzione di rifiuti indifferenziati a fronte di un vantaggio economico che possa ricadere sui cittadini (così come previsto dalla TARIP) inducendoli ad un comportamento più virtuoso. Questo importante passaggio di sistema, dalla TARI alla TARIP, non può essere deciso e realizzato senza la più ampia condivisione e partecipazione delle forze politiche, sociali e della cittadinanza tutta. Promuovere e favorire il confronto e la discussione su questo tema dovrebbe essere l’interesse primario delle forze di governo. Invece tutto ancora tace!”
Così, in una nota, Fabrizio Di Sauro, Consigliere Comunale Capogruppo Città del Possibile.