Comitato Basta ai presunti diritti feudali: “I nodi vengono al pettine, ma bisogna agire in tempo per scioglierli”
“Vogliamo riallacciarci a ciò che scrivevamo “Sulle Trascrizioni presenti nella conservatoria dei beni immobiliari” in cui dichiaravamo illegittime in quanto prive dei titoli necessari opponibili secondo quanto prevede la normativa.
Le Trascrizioni che ad oggi sono presenti sui nostri beni ossia:
- La Trascrizione del 28.03.2013 presso la Conservatoria dei RR.II. di Latina riguardante un atto con autentica di firme consistente in una scrittura preliminare di compravendita, a favore di una società a responsabilità limitata del Diritto del Concedente. Si ritiene che gli effetti di tale Trascrizione andrebbero considerati nulli in quanto la vendita non si è concretizzata entro un anno dal compromesso, ma la Trascrizione non ci risulta sia stata ancora Annullata. Ci si chiede, quale è l’effetto lecito se pur negativo di tale trascrizione sul libero mercato? Forse sarebbe ora che qualcuno capisse se ci sia una “turbativa” sanzionabile!?
- La trascrizione del 27.05.2015 presso la Conservatoria dei RR.II. di Latina, a seguito di denuncia di successione in favore degli eredi Aguet riguardanti il Diritto di Enfiteusi sul 50% dei diritti dominicali.
Attualmente si deve confidare nella obiettività della magistratura che quando non riscontra all’origine l’esistenza contrattuale dell’enfiteusi e non riscontra che nel tempo questa sia mai stata appurata per accettazione con atto pubblico in contraddittorio con l’occupante contadino, spesso determina l’inesistenza di tale diritto reale.
Presso la sede giudiziaria civile di Latina vi sono alcune sentenze di primo grado dove si sposa la linea che per avere l’esistenza dell’enfiteusi deve essere certo il titolo scritto che l’ha costituita, come alcune decisioni dello stesso tenore in appello e in cassazione. Staremo a vedere!
Sappiamo intanto che lo scorso dicembre 2023 nell’ambito di un annoso procedimento di divisione ereditaria è stata pubblicata una sentenza nella quale, l’autorità giudicante, pur essendo in presenza di beni che rientrano in quelli oggetto delle Trascrizioni suindicate, non avrebbe accertato prove scritte dimostranti l’esistenza dell’enfiteusi o di altro diritto reale sui beni in questione a carico degli Aguet-Blanc per cui non ha ritenuto necessario chiamarli in giudizio.
Al di là di quanto sopra, si deve tenere conto che la Trascrizione del 27-maggio-2015 sta per compiere 10 anni, da ciò potrebbe scaturire la tacita accettazione dell’esistenza dell’enfiteusi e, quindi, accettato il titolo gravante sulla propria proprietà. Questo significherebbe che le successive cause saranno in realtà molto più ardue di quello che lo sono ora. In questa situazione aspettare gli altri che risolvono per tutti non aiuta, anzi peggiorerà la situazione.
Come ulteriore argomento pertinente alla nostra causa, siamo a conoscenza che alcune persone coinvolte nella questione vorrebbero interessare studi legali esperti in diritto Europeo e sarebbero intenzionati ad accendere procedimento civile con i presupposti che dopo la Cassazione procederanno sino alla Corte Europe (quanti anni ci vorranno?), azione finalizzata a far produrre decisione che vincoli lo Stato Italiano a risolvere la problematica con una norma adeguata che al momento non è esistente se non per alcune frammentate disposizioni non più adatte a garantire la “Proprietà” e la sua “commerciabilità”. Si pensi che per una problematica sulla certezza della proprietà, per un periodo in Polonia sono stati sospesi i fondi strutturali comunitari e visto che il problema livelli non è solo a San Felice, ma distribuito anche in altre parti del territorio Italiano, ci si chiede: ma fino a che punto si vuole arrivare?“
Così, in una nota, il Presidente del comitato direttivo Giancarlo Palombi.