Non si è fatta attendere la risposta dei pentastellati terracinesi che, con una nota pubblicata sul blog Terracina5stelle.it, hanno stigmatizzato l’eventualità (così come sollevata da alcuni retroscena di stampa) che il sindaco Nicola Procaccini, a breve parlamentare europeo a tempo pieno, rimanga nell’amministrazione con il nuovo grado di assessore. Un’ipotesi che, in effetti, sarebbe piuttosto curiosa e significherebbe avere un amministratore pubblico a mezzo servizio, a fare da spola tra Piazza Municipio e Bruxelles.
“La “meravigliosa/miracolosa” voce di corridoio che vuole il giovin dinasta (da rivalutare a questo punto i Frangipane), oltre che a Bruxelles anche nella comoda poltrona assessorile, rimanda a varie ipotesi – scrivono con uso di satira politica gli attivisti 5 stelle – La prima impressione, veramente, ipotesi non è, anzi…il gesto, se vero, fa subito tornare in mente la celeberrima frase del Marchese del Grillo (per altro, del Belli) e qui rivolta ai suoi ex assessori: “Io so io e voi…, oppure, per essere meno grevi: “Io vi ho creato, io vi distruggo…Anche se discutibile, il gesto, ribadiamo il “se è vero”, rimanderebbe, come accennato, a varie ipotesi. La prima, la più ovvia, tenuto conto che la giunta è composta da quattro uomini e tre donne, (Il Consiglio di Stato, richiamando anche l’orientamento espresso con la sentenza n. 4626/2015, osserva che l’art. 1, comma 137, della legge n. 56/2014, a norma del quale “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”, costituisce un ineludibile parametro di legittimità delle nomine) normale come sia uno degli uomini a doversi fare da parte.
Già… ma chi è disposto a farsi estromettere, avendo assaporato la marmellata, dall’ex sindaco a pochi mesi dalla campagna elettorale per le prossime amministrative?
Seconda ipotesi: l’elemento sacrificato probabilmente accetterà di essere tale solo dietro promessa di essere lui il candidato a Sindaco; ora, vista l’abilità dell’usa e getta tipica del divino nei confronti dei suoi adepti, non vorremmo essere nei panni del prescelto…
Terza ipotesi, che poi, a ben rifletterci, rimanda ancora al Marchese del Grillo, poggia sulla evidente sfiducia che il Satrapo nutre nei confronti dei suoi assessori, che poi, in fondo in fondo, li ha scelti lui…ma, onestamente, in questo caso, come dargli torto…anche se, notoriamente, il pesce “puzza” partendo dalla testa…
Per concludere, non certo come i Salmi, tutt’altro che in gloria, si scelga tra: boutade, colpo di sole, voce falsa e tendenziosa messa in giro dalla massa vile e plebea. Ma, in fondo, chi se frega, perché il fatto è …che sempre allegri bisogna stare che in nostro piangere fa male al Re…”