Troppo rumore con il suo locale, Arpa Lazio accerta la violazione ma il Comune di Sperlonga si oppone e archivia tutto
Una circostanza sicuramente unica e che potrebbe avere conseguenze per casi simili in altri comuni della provincia (soprattutto in quelli dove la movida estiva e non la fa da padrone), se passasse il principio che un ente, pur avvalendosi dell’agenzia regionale per l’ambiente, ignora quanto certificato dalla stessa. In sostanza, i tecnici Arpa dicono che un locale al centro di Sperlonga viola le norme acustiche, il Comune salva la privata cittadina e annulla il processo verbale di accertamento di violazione datato 22 settembre 2023.
Il caso si evince dall’ordinanza pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Sperlonga in data 10 gennaio, a firma della segretaria generale Vittoria Maggiarra, per inciso anche consigliera comunale a Itri. Nell’atto si legge dell’avvenuta “archiviazione del processo verbale di accertamento di violazione n. LT-A11 del 22.09.2023, elevato dall’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio (ARPALAZIO) – Sezione provinciale di Latina a carico della sig.ra N. F. (c.f. ****), in qualità di amministratore unico della società “N. S.R.L.S.”.
Succede che l’Arpa Lazio esegue “la misurazione del rumore ambientale e del rumore residuo a finestre aperte e a finestre chiuse in due diversi momenti temporali, calcolando, conseguentemente, il relativo livello differenziale e ritenendo” che l’attività commerciale della donna titolare del locale “debordasse dai limiti di legge così come statuiti dal D.P.C.M. del 14.11.1997, recante “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”.
Al che, la donna, ricevuto il verbale il 3 ottobre scorso, presenta dei motivi difensivi lamentando la “mancata comunicazione in ordine all’esistenza del procedimento e conseguente abuso di potere nell’elevazione delle sanzioni” e la “Illegittimità delle modalità di accertamento dell’intollerabilità delle immissioni sonore – Erroneità dei valori differenziali utilizzati come parametro per l’accertamento”.
Il Comune di Sperlonga, appresa anche la memoria integrativa difensiva presentata dalla signora, le dà ragione (non per la parte della comunicazione, anche perché i controlli non possono essere annunciati per ovvi motivi), richiamandosi anche a una sentenza di Cassazione, datata 17 gennaio 2018, la quale recita che: “in assenza di una misurazione del rumore di fondo effettuata nella fascia oraria nella quale si lamenta la violazione dei limiti differenziali, la dimostrazione dell’intollerabilità delle immissioni sonore e, dunque, la prova dell’evento dannoso non può considerarsi raggiunta, e non possono dirsi violati né i limiti legali assoluti, né quelli differenziali”. E ancora, menzionando un’altra ordinanza della Cassazione (sempre dle 2018), il Comune va oltre, spiegando che “Il limite di tollerabilità non ha carattere assoluto ma è relativo alla situazione ambientale, variabile da luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti”.
Ecco perché, secondo l’ente comunale, l’Arpa di Latina, “all’atto della rilevazione acustica per la quale si procede, effettuata nelle date del 17 e 18 agosto 2023, in un tempo di osservazione compreso tra le ore 22:20 e le ore 01:15, non ha eseguito la misurazione del rumore di fondo, ma soltanto quella del rumore ambientale e del rumore residuo, pregiudicando conseguentemente la fondatezza e l’attendibilità dell’accertamento”.
Tutto è relativo per il Comune di Sperlonga, sopratutto i rumori, poiché la zona interessata dall’accertamento dell’Arpa – ricorda lo stesso ente – è ubicata “nel pieno centro storico della città di Sperlonga, ad elevata vocazione turistica, caratterizzata nel periodo estivo, e specialmente durante la settimana di ferragosto, da un’intensa circolazione pedonale e densità di popolazione, con una congerie di fonti rumorose ed acustiche provenienti dalle numerose attività commerciali ubicate in ogni tratto del borgo, nonché dalla moltitudine di persone che affollano l’intera zona nella stagione balneare”.
Praticamente, essendovi tanta “caciara” nel periodo di Ferragosto, a Sperlonga, soprattutto nel centro storico animato da locali notturni e turisti, non è possibile risalire a chi fa troppo rumore, come nel caso certificato da Arpa Lazio per il locale della signora. E, allora, il caos sonoro e amministrativo giustifica la cancellazione della violazione. Con buona pace di chi rispetta le regole e di ciò che dice l’Arpa Lazio la quale, a questo punto, potrebbe pure pensare: e noi che ci stiamo a fare?