L’associazione antimafia “Antonino Caponnetto” chiede alle istituzione che il quartiere Zodiaco di Anzio venga restituito alla sicurezza
“Esprimiamo tutto il nostro apprezzamento per l’intervento effettuato lo scorso mercoledì mattina al Quartiere Zodiaco di Anzio dai Carabinieri .
Il degrado crescente in cui versa, ed affonda, tale Quartiere non poteva continuare ad essere ignorato. I ripetuti atti di violenza, le occupazioni abusive, la sistematica distruzione del luogo da parte di spacciatori, delinquenti di varia specie, e disperati che si introducono senza titolo negli appartamenti lasciati incustoditi, gli atti vandalici e le violenze nei confronti di cittadini residenti nel Quartiere (Via Leone, Pesci…etc etc) sono divenuti intollerabili.
Con la finalità di non essere disturbati nello spaccio di droghe e stupefacenti, i criminali avevano recentemente sequestrato l’intero immobile del Condominio di Via dei Pesci 12, murando grate di ferro e saldando barriere metalliche agli ingressi con sportellini predisposti ad hoc. Proprio alcuni giorni fa la trasmissione “Fuori dal Coro” aveva posto in evidenza la pericolosità a cui sono sottoposti quotidianamente gli abitanti del luogo, in totale balìa dei criminali . Bene quindi la rimozione di tali sportelli e barriere che oltre ad azione repressiva, ha anche un alto valore simbolico di riaffermazione della presenza dello Stato.
Una situazione, quella dello Zodiaco, che rasenta l’incredibile, soprattutto se correlata al fatto che Anzio è un comune sciolto per mafia e che ciò non può significare, come ovvio, solo il commissariamento del Comune, ma non può e non deve prescindere dall’individuare e scardinare le dinamiche di violazione della legalità in atto sul territorio, al fine di bonificarlo e restituirlo ai cittadini.
Vale ricordare che ciò è avvenuto a seguito dell’individuazione e smantellamento di due locali di ndrangheta sul territorio dei comuni di Anzio e Nettuno che condizionavano la vita politica locale e controllavano le attività economiche e gli affidamenti degli appalti nei due comuni, ma che, nel contempo, operavano, appunto, anche nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti.
Sistemi criminali, quindi, che certo vanno affrontati sotto il profilo repressivo, come avvenuto con l’operazione Tritone e le altre operazioni antimafia effettuate, ma a cui va sottratto, come nel caso del Quartiere dello Zodiaco, il terreno fertile del degrado agendo sotto il profilo preventivo, partendo da una bonifica e rigenerazione del territorio ed accompagnandolo con un importante investimento sociale, culturale ed educativo, alla presenza costante della parte sana delle istituzioni, a partire dalle forze dell’ordine, per tutelare i cittadini onesti che subiscono quotidianamente soprusi e ingiustizie e far sì che le nuove generazioni possano iniziare ad immaginare un’alternativa fatta di legalità e giustizia”.
Così, in una nota, la segretaria nazionale dell’Associazione nazionale antimafia “Antonino Caponnetto”, Simona Ricotti.