La mamma di Spigno Saturnia fu uccisa a 25 anni dall’ex compagno. La figlia, Martina Floriano, parla della vicenda alle studentesse di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli
A luglio 2014, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 14 anni per Carlo Emanuele Caliman, l’ex guardia provinciale di Scauri che uccise la fidanzata Valentina Colella, 25enne di Spigno Saturnia. La ragazza fu assassinata con un colpo di pistola il 15 marzo 2011 in via Formello, a Spigno Saturnia. Caliman nei verbali di interrogatorio disse: “Valentina voleva sposarsi con me mentre io volevo convivere e inoltre Valentina mi aveva detto di aver saputo da altre persone che io l’avevo tradita”.
Gli ermellini confermarono la premeditazione del delitto e la pena inflitta in secondo grado. I giudici della Cassazione hanno ritenuto l’omicidio di Valentina Colella, madre di una bambina di 6 anni, un evento premeditato visto che Caliman si era presentato armato all’appuntamento con la ragazza.
Ora, quella bambina di 6 anni, ne ha 19, si chiama Martina Floriano e ha parlato della sua storia in un’aula gremita di studenti della facoltà di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli, presso Palazzo Melzi a Santa Maria Capua Vetere
“Il mio desiderio più grande – ha detto Martina Floriano – è di incontrare l’assassino di mia madre e presentarmi, dirgli che sono la figlia della donna che ha ucciso, e poi andarmene senza dire nulla, senza rabbia, perché consuma solo chi la prova. E poi con me mia madre c’è sempre. Mi sento finalmente viva, anche perché ho sempre con me la luce di mia madre
La ragazza ha raccontato la sua storia, di come ha dovuto cambiare casa famiglia più volte e della forza che ha dovuto mettere per liberarsi del padre violento.