Tensione alta ai Palazzoni di Viale Nervi in Q4: nel pomeriggio un parapiglia e una rissa tra un pregiudicato e un gruppo di persone
Non si respira una bella aria ai cosiddetti Palazzoni di Latina, l’ex roccaforte del clan Travali, tra spaccio, video rap e occupazioni abusive, che tanto ex, probabilmente, non è.
Da giorni, le forze dell’ordine stanno applicando le direttive impartite direttamente dal Ministero dell’Interno che ha disposto in molte città d’Italia le operazioni Alto Impatto. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sono già andati molte volte nei palazzi impropriamente chiamate “Le Vele”, un nome che a Latina nessuno utilizza per descrivere quel gruppo di palazzi che si staglia sulla Strada Statale Pontina, di fronte al moncherino abominevole dell’Ex Icos.
Succede che nel pomeriggio di oggi, poco prima delle ore 18, è accaduto un fatto piuttosto inquietante. Le notizie che trapelano sono poche e sopratutto frammentarie, considerata l’omertà e la paura che regnano ancora sovrane in certi ambienti della città di Latina, un tempo ad appannaggio totale dei clan della città.
Quello che è andato in scena è stato una sorta di regolamento di conti. Un giovane – che sarebbe legato a Francesco Viola, imputato nel processo per associazione mafiosa derivante dall’operazione “Reset”, cognato dei Travali e già condannato col rito abbreviato per reati con l’aggravante mafiosa – è venuto pericolosamente a contatto con un gruppo di cinque persone, pare tutte di nazionalità rumena.
Da ciò che filtra da “radio Palazzoni”, parrebbe che il gruppo dei rumeni, non residenti a Latina, sia venuto nel capoluogo per mettere a posto una non nota questione criminale. Il disegno non sarebbe andato a buon fine nel momento in cui il gruppo ha incontrato nei pressi dei Palazzoni, vicino alla rotatoria che divide il confine tra Q4 e Q5, il giovane predetto. Ne è nata una discussione durata brevemente, anche perché subito, nel parchetto adiacente alla strada, si è passati alle vie di fatto. Una vera e propria rissa, finita perché qualcuno avrebbe tirato fuori una pistola che ha provocato il fuggi fuggi generale.
E pensare che, proprio domani, 10 novembre, ci sarà una nuova udienza nel processo Reset che vede alla sbarra i 30 imputati, tra cui i fratelli Travali e “Cha Cha” Di Silvio. Il clan, nonostante arresti e processi, e un infiacchimento evidente, continua a voler esercitare il proprio controllo sul territorio, sopratutto dove regna sottomissione e paura di denunciare. E l’aria, come accennato, non è delle migliori.