Rio Martino: affidato in concessione lo specchio acqueo presso la foce del Porto Canale di Rio Martino alla Porto di Latina. Ma c’è uno stallo
C’è aria di scontro tra il Comune di Latina e il Consorzio Porto di Latina per l’affidamento in concessione dei 200 posti barca a Rio Martino. Oggi, in Comune, c’è stato il secondo incontro tra i collaboratori del Sindaco Matilde Celentano e i tecnici che curano gli interessi del Consorzio. Per l’amministrazione comunale, era presente il consulente giuridico del Sindaco, Giacomo Mignano, il capo di gabinetto ed ex direttore di Latina Oggi, Alessandro Panigutti, la dirigente Daniela Prandi e l’assessore alla Marina, Gianluca Di Cocco.
È proprio Di Cocco che da settimane promette un livellamento portuale di Rio Martino annunciato già a settembre. Un progetto che, al momento, non ha uno straccio di documento e che suona più come un modo per tenere a bada gli operatori del settore pesca i quali, da Rio Martino, hanno dovuto trasferire le proprie attività, considerando i problemi cronici (da anni) di insabbiamento del porto canale. È probabile che in soccorso di Di Cocco ci sarà il caso o la natura che, con le maree e le piogge, permetterà ai pescatori di poter operare di nuovo, per qualche mese, a Rio Martino.
Tornando all’incontro odierno, dove non si è parlato del livellamento, al centro dell’attenzione c’è stato lo sblocco dell’affidamento dei 200 posti barca, frutto di una selezione pubblica e di una conseguente negoziazione avvenuta addirittura a settembre 2021 (oltre due anni fa). A bocce ferme, dopo circa un’ora e mezza di incontro, la stasi tra le due parti pare completa.
Da una parte il Comune pretende che il Consorzio Porto di Latina, composto da cinque società, si adoperi per gestire un porto canale che metta a disposizione 200 posti barca, così come da selezione; dall’altra il Consorzio Porto di Latina il quale, non avendo presentato due anni fa un progetto da 200 posti barca (così come tutti i partecipanti esclusi o perdenti), spiega che sarebbe anti-economico stabilire sin da subito un tale quantitativo.
Per avere una idea, gli altri 100 posti barca, oltreché ai primi cento garantiti dal consorzio privato, arriverebbero a costare oltre il doppio all’anno, a fronte di un costo di 3mila euro per quelli, per così dire, ordinari. A dare manforte alle tesi del consorzio c’è il verbale di negoziazione chiuso a settembre di due anni fa nel quale i privati dichiaravano di confermare sì l’offerta tecnico-economica estesa ai 200 posti barca, ma di impegnarsi a realizzare l’allestimento di tutti i suddetti posti barca in funzione delle richieste di mercato. Richieste di mercato e sostenibilità economica che al momento non paiono esserci, anzi.
Ad ogni modo, sempre nella chiusura della negoziazione di due anni fa, il consorzio si è impegnato a pagare il canone dovuto per i 200 posti barca. Una condizione a cui il privato non vuole sottrarsi, sempre che non sia obbligato a tenere in piedi 200 posti barca, la cui metà costerebbe una somma spropositata rispetto ai primi cento.
La riunione che non è stata risolutiva affatto è stata aggiornata tra 15 giorni quando il consorzio, per espressa richiesta dell’amministrazione, dovrà esibire un business plan che abbia in sé diversi scenari. Insomma, anche oggi è possibile dire che il porto canale e i suoi posti barca per i diportisti si farà domani.