L’immunologo del Policlinico universitario Umberto I di Roma, originario di Sezze, Francesco Le Foche aggredito da un suo paziente
È stato aggredito da un suo paziente di 36 anni, il noto immunologo setino, 65 anni, che si trovava, in quel momento, nel suo studio medico a Roma, in Via Po nel quartiere Salario.
Secondo una ricostruzione della Polizia di Stato, i due – medico e paziente – stavano parlando della cura da seguire quando l’uomo, Renato M., 36 anni, ha avuto un raptus e aggredito Le Foche responsabile, a suo dire, di non curarlo nel modo adeguato.
Il 36enne autore dell’aggressione è stato arrestato dalla Polizia per tentato omicidio, mentre il medico è ricoverato in prognosi riservata al Policlinico Umberto I con un grave trauma facciale, riportando fratture al naso e al viso.
Le condizioni del medico setino sono gravi, ma non è in pericolo di vita. Dovrà sottoporsi però a un delicato intervento chirurgico.
“Esprimo la mia più sincera solidarietà a Francesco Le Foche, immunologo di Sezze aggredito e ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Umberto I di Roma. Al collega medico – scrive il sindaco di Latina, Matilde Celentano – gli auguri di una pronta guarigione anche a nome dell’amministrazione comunale che rappresento. È intollerabile che medici e operatori sanitari siano così spesso vittime di aggressioni mentre svolgono il loro lavoro per garantire risposte ai bisogni di salute”.
“A Roma il dato sulle aggressioni ai medici purtroppo è costante da tempo, ma nell’ultimo periodo stanno aumentando. Ad oggi sono 74 nel 2023, +60% rispetto al 2022. Numeri che mettono in luce una situazione molto seria. Come dimostra anche l’aggressione avvenuta poco tempo ad Ostia”, ha sottolineato Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici e chirurghi di Roma e provincia, intervenendo sull’aggressione violenta ai danni di Le Foche.
“Esprimo la mia vicinanza e i migliori auguri di pronta e completa guarigione al dottor Francesco Le Foche, un professionista di grande spessore, originario peraltro della provincia di Latina, brutalmente aggredito nel suo studio romano da un paziente.
L’episodio di violenza lascia sconcertati e basiti. Questa triste vicenda incute un senso profondo di smarrimento a fronte dell’impegno profuso ogni giorno dai professionisti sanitari per la tutela della salute della collettività. Da componente della commissione Sanità non posso che constatare con preoccupazione come da troppo tempo si assiste quasi impotenti al fenomeno dilagante della violenza nelle strutture sanitarie.
Bisogna dare priorità al problema della sicurezza dei sanitari, medici o infermieri, professionali o volontari, nonché dei mezzi di soccorso. In tal senso la prima considerazione da fare è inerente alla necessità di potenziare una rete assistenziale ancora debole sul territorio romano e laziale. Occorre lavorare per promuovere un cambiamento culturale che permetta di riscoprire l’alleanza tra medico e paziente. Dunque non basta prendere atto delle violenze ma è nostro dovere trovare soluzioni, davanti ad un fenomeno sempre più diffuso nella nostra regione”.
Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI, presidente della commissione Sviluppo economico e componente della commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio.