FORMIA: COMUNE ADERISCE AL GAL PESCA LAZIO, MA MANCA LA CONTIGUITÀ TERRITORIALE

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Consiglio comunale di Formia, emerge il caso dell’adesione al Gal: l’adesione è stata votata ma manca la contiguità territoriale

La delibera del Consiglio comunale è stata votata da 21 consiglieri su 22. Il provvedimento sancisce per il comune di Formia l’uscita dal Flag Mar Tirreno – Isole Ponziane e l’entrata nel GAL Pesca Lazio, con sede a Civitavechia.

“Prima della votazione – spiega la consigliera comunale d’opposizione Paola Villa (Un’Altra Città e Movimento Cinque Stelle), che si è astenuta – ho chiesto al sindaco Taddeo di rispondere ad alcune perplessità.

“Perché si è deciso di aderire ad un Gal del Lazio Nord, che non ha alcuna contiguità territoriale e nessuna caratteristica economica sovrapponibile al nostro territorio.

Perché tra i comuni costieri avevamo avuto fretta di portare la delibera di Giunta in consiglio comunale ed entrare in un Flag dove è già deciso chi sono i consiglieri nel consiglio di amministrazione, il presidente, e tutta l’organizzazione dell’organismo già funzionante.

Ma soprattutto ho chiesto se la mancanza di contiguità territoriale, requisito fondamentale per accedere alla richiesta dei fondi europei, pregiudica la nostra partecipazione”.

“Il sindaco – continua l’esponente dell’opposizione – ha ribadito più volte che gli è stato rassicurato, ma non si sa da chi, che la contiguità territoriale non è causa di inammissibilità, smentendo i documenti regionali presentati lo scorso luglio dalla Direzione regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca, Foreste Area Produzioni Agricole.

Tra i motivi di inammissibilità c’è anche quello della contiguità territoriale come viene evidenziato nell’immagine

“Si è votato senza argomentare cosa si vuole fare in futuro – prosegue Villa -, senza pianificare una strategia e aderendo con la sola motivazione, detta più volte dal sindaco Taddeo: “andiamo con questi, perché sono i più forti”.

“Ovviamente alcuna discussione c’è stata in Consiglio comunale, così come non c’è stata alcuna discussione nella commissione consiliare delle Attività produttive. Ai consiglieri di maggioranza viene ordinato di votare e loro eseguono il “comando”, senza leggere un documento, senza porsi una domanda, senza esprimere un giudizio o un parere. Tanto che – conclude Villa – non si è approfondito il tema, che nel rispondere il sindaco ha più volte confuso il GAL “Il Territorio dei Parchi” con il GAL “Pesca Lazio”, dimostrando approssimazione e completa disorganizzazione”.

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