Era stato fermato dai Carabinieri perché la sua auto aveva una targa clonata: dentro il mezzo un arsenale di armi
Il giudice per le indagini preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha interrogato il 29enne di Fondi, trovato alla guida di un’auto con la targa clonata che custodiva al suo interno 14 pistole.
Giuseppe Notarberardino, 29 anni, di Fondi, difeso dall’avvocato Forte, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il Gip Cario ha convalidato il suo arresto e ha confermato la misura cautelare del carcere.
I fatti risalgono alla tarda serata del 23 settembre quando una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Terracina, agli ordini del Maggiore Saverio Loiacono, nel corso degli ordinari controlli per la movida del sabato sera, circolando sulla via Appia, ha ricevuto un alert dal dispositivo di lettura targhe installato a bordo, che ha segnalato il transito di una Fiat 500 X, “clone” di un originale, di proprietà di una donna di origini campane.
Il mezzo stava viaggiando con direzione di marcia verso il centro città di Terracina, proveniente da Latina. Insospettiti, i militari dell’Arma hanno seguito il veicolo, con a bordo solo il conducente, fino a fermarlo all’altezza dell’ingresso nord del centro abitato.
Il giovane alla guida è apparso molto agitato, al punto da stimolare i Carabinieri ad eseguire una approfondita perquisizione, rinvenendo, in un doppio fondo ricavato nel porta oggetti dell’abitacolo, ben 14 pistole, di varia marca e calibro, tutte con matricola abrasa. Alcune di esse sono risultate armi classificate “da guerra”.
Il giovane, incensurato, è stato dichiarato in stato di arresto e tradotto in carcere, su disposizione del sostituto procuratore di Latina, Marco Giancristofaro, con cui i militari hanno agito in stretta sinergia.
Il 29enne risulta al momento indagato per i reati di “porto abusivo di armi alterate e riciclaggio del veicolo”. tutto il materiale che è stato sottoposto a sequestro per gli ulteriori accertamenti.