LA MORTE INGIUSTA DI JEAN LUC: IL RAGAZZO PONTINO AGGREDITO IN FRANCIA NON SI ERA PIÙ RIPRESO

Jean-Luc Krautsieder
Jean-Luc Krautsieder

Aggredito e picchiato in Francia nel giugno 2019, è morto il 37enne Jean-Luc Krautsieder: il giovane non si era più ripreso

Si trovava in un centro di riabilitazione a Bordeaux, il pontino di 37 anni Jean Luca Krautisieder che, quattro anni fa, nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno 2019, fu barbaramente aggredito senza motivi da un gruppo di balordi rimasti al momento impuniti.

Jean-Luc era finito in coma dopo l’aggressione, rimanendoci per circa due mesi, e gli amici di Latina avevano organizzato per lui anche una raccolta fondi. Sin dal 2016 si era trasferito a Langon, frazione di Bordeaux, in Francia, dove viveva con la nonna.

Leggi anche:
AGGRESSIONE IN FRANCIA: IN COMA GIOVANE LATINENSE, JEAN-LUC KRAUTSIEDER

Il referto dell’ospedale in cui fu ricoverato in coma Jean-Luc Krautsieder parlava di gravi traumi al capo, al volto e allo sterno. La gravità e la localizzazione dei colpi inferti al latinense avevano persuaso il G.I.P. francese a procedere con l’accusa di tentato omicidio.

La Gendarmeria francese stava indagando nei confronti di un presunto gruppo di persone che avrebbe aggredito Jean-Luc, dal momento che si escludeva che fosse stato solo un singolo ad agire. 

Grazie alla presenza fortuita di due passanti, che avevano prontamente avvertito le forze dell’ordine francesi e allertato un’autoambulanza, Jean-Luc aveva avuto la possibilità di ricevere cure immediate, nonostante fosse stato già in coma e riverso sull’asfalto in messo alla strada.

Il suo caso era diventato noto in città tanto che l‘allora Sindaco Damiano Coletta aveva incontrato la madre e la sorella in Comune. Oggi, l’ex primo cittadino dichiara: “È durato anni il calvario di Jean-Luc Krautsieder, il nostro concittadino aggredito e brutalmente picchiato a Langon, vicino Bordeaux da criminali rimasti ignoti. Era in Francia per lavoro, non è più tornato. In questi tre anni la solidarietà dei latinensi non è mancata per contribuire alle spese per la struttura sanitaria di riabilitazione dove si sperava potesse trovare salvezza. Tre anni in cui la lontananza ha pesato ancor di più sul dolore dei suoi cari. Oggi Jean ci ha lasciati. Alla mamma Lucia e alla sorella e alla famiglia tutta il mio abbraccio più affettuoso. Riposa in pace Jean”.

Tanti i commenti sui alla notizia della morte di Jean Luc. Una morte ingiusta che ha tolto il respiro a un giovane benvoluto da chiunque lo abbia conosciuto.

Anche la sindaca di Latina, Matilde Celentano, ha voluto esprimere il suo cordoglio: “Arriva oggi una notizia che non avremmo mai voluto sentire: il nostro concittadino Jean-Luc Krautsieder ci ha lasciati.

Latina ha fatto il tifo per lui da quella terribile notte tra il 30 maggio e il primo giugno del 2019, quando fu aggredito mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro, in Francia. La città, scossa dall’accaduto, aveva organizzato un evento per sostenere la famiglia, economicamente e moralmente. Il nome dell’iniziativa era “Ci sentirai a Bordeaux”, proprio per far arrivare sin laggiù l’affetto della sua città.

Oggi, purtroppo, la brutta notizia che ha lasciato tutti senza parole. Alla famiglia mando un caloroso abbraccio a nome di tutta la comunità”.

CHI ERA JEAN-LUC KRAUTSIEDER

Ragazzo pulito, perbene, di indole buona, uno di quelli che non farebbe male neanche a una mosca, Jean-Luc nel 2016 decise di lasciare Latina per raggiungere altri famigliari nella piccola cittadina francese di Langon, per darsi una chance, per trovare lavoro. Laureato nel 2013 in Scienze della comunicazione presso La Sapienza di Roma, era stato redattore per alcune realtà del terzo settore in ambito sociale, aveva una passione per la musica, suonava la chitarra elettrica e proprio questo gli aveva dato la possibilità di lavorare come fonico durante le ultime esperienze nel capoluogo pontino.

La nostalgia della sua città, Latina, lo accompagnava sempre perché è qui che era cresciuto, dove aveva amici e famiglia, ma lucidamente nel 2016 aveva trovato il coraggio di lasciarla per cercare fortuna in un altro luogo, diverso, estero, che gli avesse permesso di riuscire a trovare una strada, la sua strada, con maggiore dignità lavorativa.

Articolo precedente

LATINA PRESTA L’ANNUNCIAZIONE DI RIZZO ALLA GALLERIA NAZIONALE

Articolo successivo

PICCHIATA DAL MARITO, LA MANDA A CERCARE DA DUE EMISSARI NELLA STRUTTURA PROTETTA: ARRESTATO

Ultime da Cronaca