La nota delle associazioni sfrattate e perdenti al Tar dopo l’incontro con la Polizia Municipale: stallo sulla casa cantoniera
“L’incontro già preannunciato svoltosi ieri presso la struttura della ex casa cantoniera con la polizia municipale si è rivelato di fatto soltanto interlocutorio, una nuova tappa di quella che possiamo ormai a giusta ragione definire “la storia infinita”.
Una storia costellata da diffide e controdiffide, ricorsi e controricorsi, patti di collaborazione di dubbia interpretazione, gestioni da cortile e discriminazioni oggettive, ma soprattutto impregnata di resistenza da parte di quelle associazioni che vogliono con tenacia che questa struttura resti fondamentalmente un bene pubblico.
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Il cosiddetto “tentativo bonario di conciliazione” per ottenere la consegna immediata delle chiavi intrapreso dalla polizia municipale non è andato in definitiva a buon fine per le seguenti ragioni, esposte con chiarezza dai responsabili e peraltro verbalizzate:
1 – La terza in ordine cronologico richiesta inviata al Sindaco, presso la segreteria del Comune e all’ufficio addetto il 12 agosto scorso tramite PEC resta tuttora in attesa di una risposta, mentre 1 copia è stata formalmente consegnata alla polizia municipale.
2 – Nel merito, l’iter processuale intrapreso non può certamente definirsi concluso in via risolutiva e, nel contempo, si attende una convocazione urgente del Sindaco al fine di risolvere in ottica di reciproca collaborazione la controversia esistente.
3 – Trattandosi di parco pubblico, il cancello pedonale posto lateralmente all’ingresso dovrà comunque restare aperto e con esso necessariamente i servizi igienici pubblici posti all’interno della struttura e questo aldilà di ogni altra personale considerazione.
4 – Abbiamo, infine, richiesto ufficialmente un congruo periodo di tempo onde poter effettuare l’inventario dei beni presenti all’interno della struttura con annesso valore economico complessivamente stimato.
Tutto ciò dal punto di vista strettamente formale, amministrativo e legale, ambiti che certamente rivestono ad ogni effetto la loro importanza. Ma ci sono anche gli impegni morali, disinteressati e gratuiti, che abbiamo responsabilmente assunto nei confronti delle famiglie, ai quali non potremmo più assolvere se avessimo consegnato le chiavi”.