Bufera in Comune di Latina: non va giù all’amministrazione Celentano la consulenza allo studio legale romano per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime e Rio Martino
Non è stato un buon risveglio quello di oggi per la Sindaca di Latina, Matilde Celentano, dopo aver appreso della determina disposta lo scorso 27 luglio e pubblicata oggi, 9 agosto, dal servizio “Marina” del Comune di Latina (leggi link sotto).
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La determina, firmata dalla Dirigente Daniela Prandi, ha affidato, infatti, allo Studio Legale romano “Piselli & Partners”, l’incarico di consulenza per le concessioni demaniali sul litorale del capoluogo e per Rio Martino, il porto canale la cui gestione è stata già assegnata al Consorzio “Porto di Latina” tramite selezione a settembre 2021. Una gestione che, come noto, non è ancora in essere in attesa della firma della convenzione.
Lo studio legale della Capitale offrirà la propria consulenza al Comune di Latina per quasi 50mila euro: per l’esattezza, 46.298 euro. Il Comune – spiega la determina disposta il 27 luglio e firmata dal Dirigente – ha necessità di avviare le procedure comparative per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime sull’arenile del Comune di Latina entro e non oltre il 31 dicembre 2023, considerata la nota sentenza del Consiglio di Stato che, nel 2021, a sezioni riunite, ha stabilito l’impossibilità di ulteriori proroghe e rinnovi. Un discorso diverso, invece, almeno nella logica della determina comunale, è per Rio Martino dove “è necessario procedere con l’ausilio di un apposito supporto specialistico al Rup per il perfezionamento delle procedure di affidamento“.
Ragioni che, però, non sono state digerite né dalla Sindaca di Latina Matilde Celentano, né dal suo consigliere tecnico-giuridico Giacomo Mignano. L’avvocato ha, infatti, manifestato la sua contrarietà alla determina, arrivando anche a ventilare dimissioni dall’incarico. Tre anni fa (luglio 2020), quando l’amministrazione Coletta, per la futura selezione pubblica di Rio Martino, affidò una consulenza a un altro studio romano, l’allora Commissario dell’Ordine degli Avvocato Mignano, in difesa della categoria, insorse chiedendo la revoca dell’atto disposto dal servizio Ambiente del Comune di Latina.
Secondo Mignano e l’Ordine che rappresentava, il Comune doveva scegliere un professionista locale per dirimere la vicenda della concessione del Porto di Rio Martino, che allora sembrava dovesse essere affidato al Consorzio Nautico Borgo Grappa; vieppiù per l’allora Commissario Mignano, la determinazione firmata dal Dirigente del servizio Ambiente avrebbe presentato “evidenti profili di illegittimità in quanto adottata in palese violazione dei principi di concorrenzialità e di trasparenza“.
Ora, invece, la questione è diversa: la consulenza legale, per Celentano, Mignano e buona parte della Giunta, non va proprio affidata. Secondo l’amministrazione, la determina e la consulenza di “Piselli&Partners” non occorre. Ecco perché, in queste ore, è stata chiesta alla stessa Dirigente la revoca della determina. Il dubbio dell’amministrazione è che quei soldi – oltre 46mila euro – possano essere stati sottratti al dragaggio del porto canale, senza il quale il Consorzio Porto di Latina, che ha presentato il suo progetto esecutivo completo del Piano Economico Finanziario (che prevede un dragaggio conservativo, ma, ab origine, con le chiavi in mano di un canale dragato e navigabile), non prenderà in carico la gestione di Rio Martino, con tutto il carico che si potrebbe portare dietro una scelta di genere: insomma, tanto per rimanere sul velluto, le carte bollate contro l’ente di Piazza del Popolo sarebbero garantite, se dovesse saltare l’affidamento, con possibili esborsi milionari.
Inoltre, a bruciare, per l’amministrazione Celentano, sono sopratutto le concessioni demaniali marittime. Il centrodestra nazionale e locale, concedendo molto alla propaganda politica, ha sempre promesso tutele e, neanche troppo velatamente, ulteriori proroghe ai concessionari. Nella determina comunale, invece, si fa espresso riferimento al fatto che c’è la nota sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce la “deadline” del 31 dicembre prossimo così da mettere a gara le concessioni balneari italiane e, quindi, quelle pontine.
Eppure, l’amministrazione Celentano non è così convinta che in Italia e a Latina si dovrà rispettare il dettame di Palazzo Spada. Un ragionamento che prende spunto da ciò che proviene dal Governo Meloni il quale ha dato l’imput alle amministrazioni a trazione Fratelli d’Italia e centrodestra di temporeggiare, visto che c’è in ballo una partita che si sta giocando in Europa. L’Italia meloniana, nonostante le legge Bolkenstein sia del 2006, punta a una nuova proroga e Latina non sarebbe da meno.
Ecco perché la determina del servizio “Marina”, che rispetta il dettato del Consiglio di Stato, ha fatto saltare sulla sedia Celentano, il consigliere tecnico e parte della Giunta. Attendere è il credo politico rispetto alle concessioni balneari e si è sicuri dalle parti di Piazza del Popolo, rassicurati da Roma, che qualcosa il Governo Meloni otterrà dall’Europa della Presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen.
Ora, però, tocca vedere come sarà motivata una eventuale revoca della determina da parte della Dirigente del Comune e soprattuto bisogna capire se effettivamente sarà d’accordo a fare un passo indietro rispetto a un atto firmato appena 10 giorni fa.