APPROVATO IL CALENDARIO VENATORIO 2023-24. LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA RIGHINI-TIERO
Con decreto del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e su proposta dell’assessore alla Caccia e alla Pesca, Giancarlo Righini, è stato approvato il calendario venatorio regionale e il regolamento per la stagione 2023-2024 nel Lazio. La stagione avrà inizio il 17 settembre 2023 e terminerà il 31 gennaio 2024.
“Il calendario – spiegano l’assessore all’Agricoltura, Giancarlo Righini, e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enrico Tiero – è stato stilato dopo un proficuo lavoro di concertazione con il comitato faunistico venatorio regionale e successivo parere Ispra. Siamo pienamente soddisfatti del risultato raggiunto perché siamo riusciti ad assecondare gran parte delle richieste espresse dalle associazioni interessate. Si tratta di un grande passo in avanti rispetto al passato, in termini di trasparenza e concretezza. Occorre salvaguardare le peculiarità dei cacciatori e delle loro comunità rurali alle prese soprattutto con il proliferare dei cinghiali che oltre ad ingenti danni all’agricoltura, stanno provocando pericolosi incidenti, anche mortali, sulle nostre arterie. Il decreto approvato in merito sancisce un cambio di marcia evidente nel metodo e nel merito dei provvedimenti. L’amministrazione Rocca si dimostra vicina alle istanze del mondo venatorio e alle esigenze dei nostri territori”.
Per l’intero periodo la caccia è consentita tre giorni per ogni settimana, che il titolare della licenza può scegliere fra quelli di lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica. Per l’intera stagione venatoria 2023/2024, a ciascun cacciatore è consentito abbattere complessivamente: non più di cinque capi per ogni specie di: lepre europea e starna; non più di dieci capi della specie moriglione; non più di quindici capi della specie fagiano e tortora; non più di venti capi della specie beccaccia; non più di venticinque capi per ogni specie di: beccaccino, canapiglia, codone, frullino, marzaiola, mestolone e quaglia; non più di cinquanta capi della specie allodola. Durante la stagione, l’esercizio venatorio è consentito nei periodi e per le specie di selvaggina di seguito indicati. Specie cacciabili dal 17 settembre 2023 al 30 settembre 2023: tortora (prelievo consentito ai soli cacciatori autorizzati). Specie cacciabili dal 17 settembre 2023 al 30 ottobre 2023: quaglia. Specie cacciabili dal 17 settembre 2023 al 10 dicembre 2023: lepre europea. Specie cacciabili dal 17 settembre 2023 al 31 dicembre 2023: coniglio selvatico, fagiano, merlo. Specie cacciabili dal 17 settembre 2023 al 15 gennaio 2024: cornacchia grigia, gazza. Specie cacciabili dal 17 settembre 2023 al 31 gennaio 2024: alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, mestolone, moriglione (prelievo consentito ai soli cacciatori autorizzati), porciglione, volpe. Specie cacciabili dal 1 ottobre 2023 al 31 dicembre 2023: allodola. Specie cacciabili dal 1 ottobre 2023 al 20 gennaio 2024: beccaccia. Specie cacciabili dal 1 ottobre 2023 al 31 gennaio 2024: cesena, colombaccio, ghiandaia, tordo bottaccio, tordo sassello. Specie cacciabile dal 1 ottobre 2023 al 30 novembre 2023: starna. Specie cacciabili dal 1 novembre 2023 al 31 gennaio 2024: cinghiale. Per la specie moriglione (Aythya ferina) è previsto un limite di carniere regionale complessivo pari a 834 capi per tutta la stagione venatoria 2023-2024.
A tal proposito, la caccia al moriglione su tutto il territorio venabile regionale sarà consentita ai soli cacciatori che presentino apposita richiesta all’ATC di competenza e che ricevano l’assegnazione del numero massimo di capi abbattibili. Per la specie tortora è previsto, invece, un limite di carniere regionale complessivo pari a 5.534 capi per tutta la stagione venatoria 2023-2024, compresa l’eventuale preapertura che verrà stabilita con successivo decreto. Con successivo decreto è stato, inoltre, stabilito che dal 1 al 10 febbraio 2024 compreso, sarà consentito l’esercizio venatorio alle specie colombaccio e ghiandaia.