Sono stati i veri protagonisti della giornata odierna, i comitati dei cittadini, quando, di prima mattina, è scattata l’operazione Smoking Fields coordinata dalla DDA di Roma che ha visto 26 indagati e diversi sequestri nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti e degli impianti da compost. Al centro della vicenda, sicuramente la Sep, l’impianto di compost che sorge nella zona industriale di Mazzocchio a Pontina.
Protagonisti i cittadini che hanno dimostrato che la vera politica, quella più dura e impopolare, ossia la denuncia civile e il controllo del territorio, si può fare eccome, anche senza occupare una poltrona.
Dopo i fatti di oggi, i comitati si sono riuniti e hanno stilato un comunicato che pubblichiamo integralmente di seguito, forti peraltro del riconoscimento più autorevole: quello della Procura – DDA di Roma che ci ha tenuto a citarli nelle dichiarazioni ufficiali di questa mattina.
Ad ogni modo, non domi, i comitati rilanciano e concludono il loro comunicato con due domande legittime ed effettivamente spinose per le Istituzioni cittadine, e non, che avrebbero dovuto essere vigili ma che non lo sono state.
“Abbiamo appreso dagli organi di stampa che questa mattina, su mandato della Procura e della DDA di Roma, sono intervenute le forze dell’ordine presso lo stabilimento di compostaggio conosciuto come SEP (Società Ecologica Pontina) situato nell’area industriale di Mazzocchio nel Comune di Pontinia e presso altri siti legati alla stessa società nei territori di Roma e Frosinone. I reati contestati sono: traffico illecito di rifiuti e altri reati ambientali.
I Comitati Mazzocchio di Pontinia, Il Fontanile di Sonnino Scalo, il Boschetto-Gricilli-Macallè di Priverno e il Comitato per la Salute e L’ambiente di Pontinia, da anni lottano incessantemente per il diritto alla salute e per il diritto a RESPIRARE, diritti negati dall’attività di questo impianto che da quando 16 anni fa è stato aperto, ha sconvolto lo stile di vita di almeno 50000 abitanti dei sei Comuni interessati dai miasmi nauseabondi e dagli sversamenti sui terreni di quello che doveva essere “Compost” e che invece era un vero e proprio rifiuto.
Le denunce e le iniziative fatte in questi anni dai Comitati, hanno acceso l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno agito di conseguenza, realizzando l’operazione di questa mattina.
I Comitati esprimono i loro ringraziamenti alle Procure di Roma e Latina, alla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ai Carabinieri del NIPAF e alla Polizia stradale di Aprilia, per l’incredibile lavoro svolto che ha ridato la speranza di una esistenza dignitosa agli abitanti dei territori coinvolti.
Abbiamo però anche alcune domande per le quali vorremmo avere delle risposte: per quale motivo chi aveva il dovere/potere di garantire la salute pubblica dei cittadini sul territorio, non è intervenuto con decisione? Per quale motivo chi era preposto a concedere le relative autorizzazioni, non ha tenuto conto né delle segnalazioni inviate dagli organi ispettivi competenti, né delle segnalazioni inviate dai cittadini?
I Comitati continueranno a vigilare sulla vicenda e su eventuali altre situazioni dannose per la salute dei cittadini e dell’ambiente“.