Dissequestrato i complesso balneare “Sombrero” a Terracina, dopo il provvedimento della Guardia Costiera
II sequestro era stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari di Latina, Pierpaolo Bortone, su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, valutando positivamente gli elementi di indagini raccolti dalla polizia giudiziaria ritenendo sussistente il fumus dei reati per cui si procede.
Il complesso balneare in questione, già a febbraio dello scorso anno, era stato oggetto di analoga misura cautelare, annullata in seguito dal Tribunale del Riesame di Latina.
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Ulteriori approfondimenti investigativi della Guardia Costiera, suffragati anche da una consulenza tecnica specifica, su incarico del PM Miliano, avevano evidenziato l’illegittimità dei titoli rilasciati dall’amministrazione comunale e dunque l’irregolare realizzazione delle strutture che in luogo di essere (strutture stagionali, leggere e di facile rimozione) si presentavano come una costruzione stabile e permanente in violazione dei vigenti strumenti urbanistici ed edilizi e pianificazione del demanio marittimo.
Peraltro la struttura, così come venne realizzata, avrebbe violato i vincoli del vigente piano paesaggistico perché ostacola la libera visuale del mare: vincolo paesaggistico che vieta, su tutto il lungomare di Terracina, la costruzione e l’installazione di qualsivoglia tipo di manufatto che ecceda oltre il metro di altezza dal parapetto del pubblico marciapiede.
Ora, così come avvenne l’anno scorso, la struttura balneare è stata dissequestrata in ragione dei lavori realizzati per il ripristino dei luoghi abbassando la struttura dell’area ristorante e della tettoia che dà sulla strada. Per quanto riguarda l’autorizzazione sismica, il titolare, difeso dagli avvocati Mastrobbattista e De Simone, dovrà smontare entro ottobre di ogni anno le strutture amovibili. La Procura ha disposto il decreto di revoca.