Mutuo milionario di Acqualatina Spa, il regalo dei Sindaci dell’Ato 4 al gestore idrico viene formalizzato: in una lettera del Dirigente della Segreteria Tecnica Operativa dell’ATO4, Umberto Bernola, ai primi cittadini, alla Provincia di Latina e alla società pubblico-privata dell’acqua
Due mesi fa, l’avevano messa come fosse una vittoria dei Comuni, ma in realtà, leggendo la situazione al contrario, si trattava niente più e niente meno che un regalo vicendevole tra Sindaci del presente e del passato e il gestore idrico pubblico-privato Acqualatina Spa.
Lo scorso 5 maggio, infatti, dopo la precedente conferenza dei sindaci catastrofica e grottesca, i Sindaci dell’Ato4 hanno definito la questione del mutuo acceso dalla Provincia di Latina e dai Comuni pontini a favore di AcquaLatina nell’aprile 2003, ossia quando iniziò il regime della Spa sull’acqua pontina e di altri Comuni ciociari e del sud capitolino.
All’epoca la Provincia di Latina e gli altri enti locali coinvolti, prendendo atto che Acqualatina S.p.A. aveva deliberato di aumentare il capitale sociale, disposero di finanziare la sottoscrizione della quota pubblica contraendo un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti: circa 13 milioni di euro a carico della provincia e circa 3 a carico dei Comuni coinvolti.
In comunicato, diffuso dalla Provincia di Latina (leggilo a fine articolo al link), l’ente annunciava che i soldi sarebbero stati dati indietro agli enti. Solo che la realtà è ben diversa: la Provincia e i Comuni correvano il rischio di un rilevante danno erariale, e il colpo messo a segno il 5 maggio, con l’approvazione di un piano di rientro per Acqualatina Spa, salverebbe capra e cavoli: da una parte, come detto, i Comuni e gli amministratori del presente e del passato sani e salvi, dall’altra Acqualatina che, dilazionando la restituzione dei soldi del mutuo, si salva dalla catastrofe dei conti, con l’ombra del fallimento e da approfondimenti della Corte dei Conti che avrebbero potuto interessare anche gli enti pubblici.
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In una lettera, firmata dal Dirigente della Sto (segreteria tecnica operativa), Umberto Bernola, vengono stabilite le modalità temporali di erogazione delle somme che il Gestore, ossia Acqualatina, trasferirà annualmente alla Provincia di Latina. Le stesse, però, spiega la lettera ai Sindaco dell’Ato4, “dovranno essere oggetto di un ulteriore accordo sottoscritto tra l’EGATO, la Provincia di Latina e lo stesso Gestore al fine di concordare una modalità operativa che assicuri comunque una continuità della gestione“.
Un passaggio neanche troppo sibilino per dire che ancora non si è deciso quando il gestore darà le somme dovute e che comunque il piano di rientro temporale dovrà essere tale che assicuri una continuità della gestione. Tradotto: i soldi dovuti da Acqualatina saranno sicuri, a patto che il gestore non vada in crisi e diventi una società talmente indebitata da non poter garantire il servizio idrico o peggio. Da ciò che si evince, infatti, si potrebbe parlare di difficoltà finanziare gravi.
Nel frattempo, la Segreteria Tecnica Operativa ha disposto il dettaglio dei soldi che dovrebbero ricevere i Comuni, utilizzando per il calcolo la percentuale delle quote di capitalizzazione societaria detenute da ogni singolo ente. E, mentre i Sindaci saranno chiamati a dire sì o no al passaggio delle quote private della Spa a Italgas, si ha l’ennesima prova che Acqualatina è diventato negli anni un gigante troppo grande per fallire.