Storia e natura, un binomio indissolubile sopratutto per le isole pontine.
Risale a pochi giorni fa il collocamento della Statua romana del “Togato” rinvenuta nel 2005 e, ora, disposta presso il Museo Archeologico di Ventotene. Un risultato che il Comune rivendica con un comunicato apparso sulla pagina Facebook “Comunicazione Comune di Ventotene”.
“Dopo il ritrovamento in mare nel 2005 da parte di Salvatore Schiano di Colella e Silverio Gargiulo, è da pochi giorni collocata all’ingresso del Museo Archeologico di Ventotene la statua acefala del “Togato”.
Dunque a poco meno di 20 anni dal recupero nei pressi della peschiera romana la statua, ricoperta al momento di molti “resti” del suo lungo soggiorno in mare, è stata collocata all’ingresso del Museo Archeologico in Piazza Castello per la fruizione di tutti.
La collocazione, realizzata con corretta procedura eseguita dal Direttore del Museo, prof. Alessandro De Bonis in accordo con la locale Soprintendenza, è seguita al lungo e impegnativo lavoro di spostamento, curato dal direttore del Museo con il supporto, anche operativo, da parte del Vicesindaco Domenico Malingieri, del delegato alla cultura Aurelio Matrone, del tecnico comunale Luigi Cirillo e dei volontari Gaspare Merendino, Silverio Gargiulo, Alessandro Ammirato, Pasquale Curcio e Paolo Pecoraro (tutti insieme nella foto).
Si tratta di una imponente statua acefala, di età imperiale, che probabilmente rappresenta un imperatore con abiti di togato romano.
Il peso del corpo è poggiato sul lato sinistro in cui la gamba tesa è in vista, invece a destra la gamba è leggermente flessa e arretrata.
Il braccio destro è poggiato all’altezza del petto nella tipica posa dei togati di rango nobile, mentre il sinistro è poco conservato. All’altezza del collo si apre un incavo che doveva accogliere una testa di altro o simile materiale, secondo l’uso romano di mantenere il corpo della statua e sostituire solo la testa nel momento del cambio del vertice al potere.
Il reperto è ricavato in un blocco monolitico.
Sarà predisposto quanto prima un intervento di restauro conservativo e così, oggi, il meraviglioso “Togato” e lì ad accogliere al Museo i visitatori“.