“Meno spiaggia libera per tutti: è la sintesi del piano di utilizzazione degli arenili di Sabaudia adottato, con il voto contrario dell’opposizione e con l’astensione del gruppo di Azione. Una discussione che ha impegnato il Consiglio Comunale per circa 7 ore. Occhi puntati sull’incremento di nuove strutture, con relative aree a servizio, nel tratto a tutela integrale ben 5, di cui una a ridosso del Canale di Rio Martino e 4 nel tratto compreso tra la Bufalara e Caterattino. Si tratta di strutture localizzate direttamente sull’arenile, a ridosso della duna.
Complessivamente l’aumento della superficie di arenile in concessione passa da mq 37.000 a mq 41.535 con un aumento del 13,8%, concentrato per la quasi totalità nel tratto conosciuto come a tutela integrale del Parco del Circeo. Il Piano che dovrà essere sottoposto per fortuna, nel suo lungo iter, a valutazione ambientale strategica e al parere dell’Ente parco. Proprio sui temi della conformità agli strumenti di tutela paesistica e naturalistica che il dibattito è stato acceso.
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La minoranza, a più riprese, ha fatto rilevare come l’area in questione sia sottoposta ad una normativa di tutela degli habitat e oggetto di apposita normativa di salvaguardia contenuta sia nel Piano del Parco in via di approvazione che dagli strumenti di gestione previsti dalla direttive comunitarie. Norme che non consentono l’installazione sull’arenile di ulteriori strutture oltre quelle già esistenti ed in contrasto con l’obiettivo di un minore impatto antropico e di tutela della duna.
Un confronto duro che ha riguardato anche il tema degli accessi al mare, in particolare quelli oggetto del contenzioso al Tar ed al Consiglio di Stato (cosiddetti Moravia e Mimun). È stato approvato un emendamento alla delibera, proposto dalla minoranza, che recependo le indicazioni della sentenza del Tar autorizza l’amministrazione alla adozione di una procedura ordinaria per la costituzione di una servitù sui due accessi.
Il Partito democratico, che ha votato contro il piano adottato, sottolinea come “seppure siano state introdotte modifiche alle norme di attuazione presentate dal nostro gruppo, in particolare sulla accessibilità alle persone diversamente abili e ad un corretto utilizzo dell’arenile, riteniamo che con l’incremento della previsione di nuove strutture nella zona a tutela integrale, peraltro in contrasto con tutta la normativa, si vada verso un modello di sfruttamento e non di corretto utilizzo e valorizzazione del bene collettivo.
Siamo convinti che, nel corso del lungo iter, l’Ente Parco e gli organi deputati alla tutela del territorio cancelleranno la previsione di incremento delle strutture al fine di salvaguardare l’ambiente e, conseguentemente, la libera fruizione della spiaggia da parte dei cittadini, già gravati dal balzello del parcheggio del lungomare”.
Così, in una nota, il Capogruppo del PD Giancarlo Massimi e il Segretario del Circolo Luca Mignacca.