E sono tre. Nuovo colpo di scena, dal Comune di Marano, in Provincia di Napoli, arriva il nulla osta e così la procedura di mobilità per l’assunzione di un funzionario al Comune di Formia è andata a buon fine. Il che significherebbe – a questo punto il condizionale è d’obbligo – che la “nuora” della comandante dei vigili di Formia non potrà aspirare a quel ruolo.
Nel frattempo salgono a tre pure gli interventi dell’ex coordinatore di Formia Città in Comune Enrico D’Angelis, membro di rilievo della maggioranza Villa a Formia (non eletto) ma anche tra quelli più critici, per il quale pare non vi sia altra priorità politica e amministrativa se non l’epilogo della telenovela sull’assunzione o meno della “nuora” della comandante della polizia locale di Formia Rosanna Picano. Come un’affezionata massaia di soap opera attende che la storia d’amore si compia, con trepidazione, frenesia e amore personale per la vicenda, così D’Angelis con il terzo lunghissimo post lasciato alla sua personale bacheca – pare ufficiosamente in concorso al guinness dei primati per il post più lungo di sempre – prosegue la propria battaglia contro l’assunzione di chiunque altro non sia Eloisa Colozzo.
D’Angelis non fa più sconti a nessuno, nella lotta politica per cambiare Formia, che ha come priorità l’assunzione della Colozzo, è stato capace di attaccare la sua maggioranza, il sindaco Villa, l’amministrazione comunale di Formia, i giornalisti che stanno seguendo la vicenda (uno solo, lo scrivente), le fonti che hanno fornito le notizie, il Comune di Marano in Provincia di Napoli, la Regione Campania, il vincitore della procedura di mobilità per l’assunzione a Formia e persino se stesso. Ma d’altra parte D’Angelis ha già rassegnato le proprie dimissioni come coordinatore di Formia città in Comune, a metà aprile, ufficialmente perchè le sue interlocuzioni “non venivano ascoltate”, certo nel bel mezzo della procedura di mobilità in corso e ad appena due settimane dall’assunzione del nuovo D3. Ma i dubbi e gli equivoci su tutta la vicenda sono legittimi, come lo stesso D’Angelis ha il merito di riconoscere – sia per gli altri che per se stesso – e come scrive a conclusione del suo post, ma almeno su questo bisogna dargli merito.
L’errore, semmai, è dire che la sua non è una posizione interessata mentre continua a fare lunghissimi e ficcanti interventi a difesa di questa stessa posizione, più che legittima, ci mancherebbe. Tuttavia comprenderà D’Angelis che non troviamo stessa passione da parte sua per altri argomenti ben più popolari e d’interesse per la sua città, e lui stesso può affermare di non aver avuto stessa costanza, determinazione e un pizzico di ostinazione nemmeno alla propria appartenenza politica, tanto da dimettersi dopo pochi mesi dall’inizio del mandato consiliare del movimento che coordinava. Insomma ognuno si sceglie le proprie battaglie – ci mancherebbe – ma vale pure la pena ricordare a D’Angelis che il concorso la cui validità sta rivendicando con tanta foga, ha visto vincitrice quella Cristina Melazzo che in molti davano già vincitrice molti mesi prima della procedura concorsuale, che da esperto di pubblica amministrazione quale D’Angelis è, capisce bene trattasi di un’anomalia che né l’ex sindaco Sandro Bartolomeo né il commissario prefettizio Valiante hanno compreso. Diversamente da quanto hanno fatto molti ragazzi che da tutta Italia volevano partecipare e sono pure venuti a Formia per le prime prove, salvo poi abbandonare non appena saputo cosa stava accadendo.
Per quanto ci riguarda, un altro errore D’Angelis lo commette parlando di giornalismo, e in effetti si vede che non è del mestiere (beato lui!). Per D’Angelis – scrive – abbiamo scritto un fatto prima che questo si verificasse: ecco, fare una cosa del genere significa fare bene questo mestiere. Solo per fare qualche esempio di più ampio respiro (e che nulla hanno a che vedere con la vicenda in questione) ricordiamo a D’Angelis che ci sono stati giornalisti che hanno scritto di una trattativa tra Stato e mafia prima che venisse pure solo immaginata un’indagine, alcuni hanno scritto chi vinceva un concorso pubblico prima che questo iniziasse, altri ancora hanno pagato con la vita raccontare ciò che non esisteva solo perché nessuno lo raccontava. D’Angelis si riferisce al nostro precedente articolo sul fatto che i due soggetti risultati idonei alla procedura di mobilità per ottenere il posto da D3 al Comune di Formia, alla quale anche la Colozzo aspirava, ma diversamente in qualità di seconda in graduatoria della stessa procedura della Melazzo, non avessero però ricevuto dai propri enti di provenienza il nullaosta per venire a Formia.
Ma D’Angelis precisa: “Dalle autorevoli voci che circolano in Comune in questi giorni, che le cose stanno in tutta altra maniera. Pare che effettivamente una persona sia riuscita ad ottenere il nulla osta dal proprio comune e che sarà questa persona ad essere assunta dal primo giugno e non la persona collocata utilmente nella graduatoria presente presso il nostro ente. Ci sarebbe da chiedersi allora da quali fonti il giornalista abbia avuto la notizia che pubblicò, visto che essa è risultata smentita dai fatti? Per la prossima volta un po’ di prudenza non guasterebbe”. Peccato che invece sia andata proprio così, perché in un primo momento né la Asl di Latina né il Comune di Marano – gli enti nei quali attualmente lavorano i due – hanno concesso il nullaosta, così da lasciare campo, finalmente, alla Colozzo. E questo potrebbe pure verificarlo prima di fornire ricostruzione errate, ma come detto si vede che non è un giornalista, così come si vede che il suo commento è parziale e interessato, pure a denigrare chi ha osato parlare dei suoi post.
Solo successivamente infatti il Comune di Marano ha dato il via libera al suo dipendente, che diventerà il legittimo titolare di quel posto da D3, circostanza che ha portato D’Angelis a interrogarsi quanto sia “potente” il vincitore se è stato capace di farsi rilasciare il documento necessario per il trasferimento a Formia (a quale tipo di potere si riferisce, se ha altre notizie D’Angelis le denunci piuttosto che fare illazioni). Ora se D’Angelis o qualcun altro non è d’accordo con la procedura amministrativa adottata, intraprenda una procedura dinanzi al Tar e noi saremo lieti di seguire e raccontare tutta la vicenda, ma questo atteggiamento accusatorio e allusivo ci pare equivoco, malcelato e interessato per una procedura che sin dalla sua istituzione è parsa, questa sì, quantomeno equivoca. Esattamente il contrario di come noi abbiamo raccontato i fatti.