Produzione di idrogeno rinnovabile nelle aree industriali dismesse, la Commissione europea dà l’ok all’investimento milionario
La Commissione europea ha dato il via libera all’intervento italiano da 450 milioni, previsto dal PNRR, per sostenere la produzione di idrogeno rinnovabile nelle aree industriali dismesse.
La decisione adottata dalla Commissione consente alle ventuno Regioni e Province autonome di concedere aiuti per quei progetti rivolti alla produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Le graduatorie di ammissibilità sono già state adottate dalle amministrazioni, in linea con il target del PNRR di marzo 2023.
“Un passaggio importante, giunto il tempi molto veloci – spiega il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto – che ci consente di accelerare su una filiera importantissima in ambito energetico, quella dell’idrogeno verde, una vera chiave di volta anche per il futuro della mobilità”.
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La produzione e l’uso a livello locale di idrogeno verde nell’industria, nelle PMI e nel trasporto locale consentiranno la creazione di distretti dell’idrogeno, soprattutto nel Sud Italia. L’idrogeno sarà prodotto a partire da fonti rinnovabili della zona e utilizzato localmente.
La decisione è stata adottata dalla Commissione in tempi rapidi grazie al proficuo lavoro fra MASE, la Rappresentanza permanente presso la UE e il Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio, che si sono coordinati per dialogare con la Commissione.
Un investimento per cui anche uno dei gestori della discarica di Borgo Montello, la Indeco, spera. Il motivo sta nel fatto che ha in cantiere un impianto di produzione di idrogeno rinnovabile nel sito cisternese della ex Goodyear. Anche l’amministrazione comunale, a guida Valentino Mantini, ha prodotto una delibera approvata lo scorso 16 febbraio con cui l’esecutivo ha approvato la realizzazione di una comunità energetica nell’area industriale dismessa. Una delibera, peraltro, in linea con quanto declinato dal Pnrr che, nella Missione 2, ha come obiettivo “quello di contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione” tramite la promozione di rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo e la produzione d idrogeno in siti dismessi. Interessi convergenti, forse. Staremo a vedere.
La Ineco, dal canto suo, sta sponsorizzando da tempo il suo progetto realizzato nella discarica di Borgo Montello, preso a modello, per quanto recitava una nota dello scorso febbraio, da università e associazioni (leggi al link di seguito).
“Da cinque anni – si leggeva nella nota di febbraio scorso – l’azienda Ind.eco produce biometano liquido (BioLNG) ricavato dai rifiuti presso la discarica per rifiuti non pericolosi solidi urbani (RSU) di Borgo Montello (Latina), di proprietà di Greenthesis Group: la piccola grande rivoluzione nata in casa Ind.eco è stata effettuata in nome della green economy per la produzione di biometano criogenico a metà 2018; il progetto di biometano criogenico indica nel termine che il gas di discarica -indipendentemente dalla concentrazione di gas metano- viene sottoposto a un processo di liquefazione, così l’intervento è di protezione ambientale, le emissioni in atmosfera si riducono a zero e l’energia necessaria per il sistema verrà prelevata dall’energia prodotta dal fotovoltaico. Quanto esposto rappresenta il regime normale di esempi di un sistema di recupero del gas di discarica”.
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